Aeroporto di Fiumicino, protesta degli Ncc in zona arrivi

Lazio
Immagine d'archivio (ANSA)

I manifestanti contestano lo sfratto esecutivo, da parte dell'ufficiale Giudiziario, di un box di rappresentanza gestito da un consorzio 

E’ in corso una protesta all'aeroporto di Fiumicino di alcune decine di Ncc, che contestano lo sfratto esecutivo, da parte dell'ufficiale Giudiziario, di un box di rappresentanza gestito da un consorzio e situato nella zona arrivi del Terminal 3. Sul posto sono intervenuti agenti di polizia. La protesta, dopo che alle 9 sono stati apposti i sigilli al box, si è poi trasferita all'esterno dell’aeroporto in zona arrivi. Non ci sono disagi all'operatività dello scalo, dei voli e alla viabilità.

Le parole dei manifestanti

"Protestiamo contro questo atto - dicono gli Ncc - e contro la chiusura di un ufficio, e di conseguenza un servizio, che viveva da 34 anni. Ora 60 lavoratori rischiano di perdere il posto di lavoro. Abbiamo chiesto invano un tavolo di concertazione e continuiamo a chiederlo alla prefettura. È un servizio di pubblico non di linea all'utenza il nostro e deve continuare ad esserci come il box, per legge, la Legge Regionale del Lazio 58/93, e che invece non viene fatta applicare. I box devono restare aperti finché non ci sarà un collegamento tra i comuni per il bacino comprensoriale. La politica e le istituzioni sono assenti, il sindaco Montino non si è fatto vivo e si è tenuto lontano. La protesta proseguirà anche dopo oggi".  

Le dichiarazioni dei sindacati dei taxi

"Apprendiamo che questa mattina le forze di polizia, su mandato di Adr ed Enac, hanno dato seguito allo sfratto dei box all'interno dello scalo aeroportuale, occupato dai noleggiatori ex sub concessionari". È quanto dichiarano in una nota Ugl taxi, Federtaxi Cisal, Fit-Cisl Lazio, Uiltrasporti, Ati taxi e Associazione Tutela Legale Taxi. "Box divenuti nel tempo base operativa di procacciatori abusivi, come più volte evidenziato dai media e dalla Magistratura - aggiungono - Chiediamo che ora si prosegua con le verifiche e l'applicazione della nuova normativa, senza interpretazioni, sul trasporto pubblico non di linea, a tutela dell'immagine della principale porta d'ingresso del Paese e degli operatori regolari del settore del tpl non di linea", concludono i sindacati.

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