Massimo Bordin, morta la storica voce di Radio Radicale

Lazio
Massimo Bordin (ANSA)

Era malato da tempo, ma fino all'1 aprile aveva continuato a fare la rassegna radiofonica mattutina per la quale era molto conosciuto e apprezzato

Lo storico direttore di Radio Radicale Massimo Bordin è morto a Roma a 67 anni. Molto conosciuto tra gli addetti ai lavori e non solo per la sua rassegna stampa mattutina, era malato da tempo, ma aveva continuato a fare la rassegna radiofonica mattutina fino all'1 aprile. Era una delle voci più celebri e stimate dell'emittente.

Radio Radicale lo saluta con il Requiem di Mozart

"Tutta Radio Radicale si stringe attorno ai suoi cari e alla sua famiglia, di cui ci sentiamo ormai parte. In questi giorni siamo stati sommersi alle richieste degli ascoltatori che ci chiamavano per avere sue notizie". Per ricordarlo la radio ha trasmesso le note del Requiem, il capolavoro di Mozart che introduceva la messa in onda di 'Stampa e Regime', la rassegna stampa condotta da Bordin.

Nel 2010 aveva lasciato l'incarico di direttore

Direttore dell'emittente dal 1991 al 2010, curava anche una rubrica su 'Il Foglio' dal 2012, 'Bordin Line'. Nel 2010 aveva lasciato l'incarico di direttore di Radio Radicale per divergenze con Marco Pannella, ma aveva continuato ugualmente a lavorare per la testata e a essere l'interlocutore di Pannella nella conversazione domenicale con lui.

La situazione di Radio Radicale

La morte di Bordin è avvenuta in un momento molto delicato per l'emittente. Il 21 maggio finisce, infatti, la convenzione con il governo per la trasmissione delle attività istituzionali. Vito Crimi, sottosegretario all'Editoria, sulla questione il 15 aprile ha dichiarato: "La posizione è molto chiara: l'intenzione del Governo, mia e del Mise è di non rinnovare la convenzione con Radio Radicale. Nessuno ce l'ha con l'emittente o vuole la sua chiusura ma sta nella libertà del Governo farlo" ha spiegato Crimi, affermando che la radio "ha svolto da 25 anni un servizio senza alcun tipo di gara e valutazione dell'effettivo valore di quel servizio".

Le dichiarazioni di cordoglio

Numerose le manifestazioni di cordoglio da parte del mondo politico. "La sua scomparsa - ha sottolineato in Aula al Senato Emma Bonino, visibilmente commossa - ci ricorda che Radio Radicale ha rappresentato l'informazione politica italiana dalla seconda metà degli anni Settanta a oggi. A Massimo Bordin va il ricordo grato di tutti noi. A noi resta il rimpianto per la sua malattia e la sua morte". Anche la presidente del Senato Elisabetta Casellati ha ricordato il conduttore radiofonico: "Impegnarsi a scongiurare la paventata chiusura di Radio Radicale salvaguardando così il pluralismo dell'informazione, sarà il miglior modo per ricordare Massimo Bordin e testimoniare il valore della sua esperienza. La sua scomparsa è una grave perdita per Radio Radicale e per tutto il mondo dell'informazione italiana. Con lui - ha aggiunto - se ne va una voce storica e apprezzata che per anni, con grande acume e capacità di analisi non disgiunte da spirito critico, ci ha accompagnato nella lettura e nell'interpretazione dei fatti che hanno animato le cronache nazionali e internazionali. Ai suoi familiari e ai colleghi di Radio Radicale va tutto il mio cordoglio personale". Matteo Salvini, ministro degli Interni, ha affermato di aver appreso "con grande dispiacere della morte di Massimo Bordin. Una voce libera, un uomo coerente che ha contribuito, fino alla fine, ad aprire una finestra nel mondo dell'informazione e della politica".

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