Cassino, carcere: agente aggredito e ferito da un detenuto

Lazio
Foto di archivio (ANSA)
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L'aggressione è avvenuta nella sera di venerdì 15 febbraio. Secondo il sindacato Fp-Cgil, nelle carceri del Lazio ci sono 1000 agenti in meno e 1000 detenuti in più di quelli previsti 

Un agente di polizia penitenziaria del carcere di Cassino è stato aggredito nella sera di venerdì 15 febbraio, al rientro da una visita in infermeria. A renderlo noto è il sindacato Fp-Cgil di Roma e Lazio. "L'aggressione è avvenuta alle 22 circa di venerdì sera – spiegano i sindacalisti – se fosse accaduta qualche ora dopo, l'agente in servizio, uno solo per l'intero padiglione di tre piani, si sarebbe trovato da solo ad affrontare l'aggressione e non avrebbe ricevuto soccorso in breve tempo. Sovraffollamento e nessun investimento sul personale sono una combinazione esplosiva ed episodi come questo si ripetono di continuo".

1000 agenti in meno e 1000 detenuti in più

Secondo il sindacato i detenuti nelle carceri del Lazio sono più di quanti dovrebbero essere, mentre gli agenti in servizio sono troppo pochi. In un rapporto sproporzionato che amplifica le conseguenze: 1000 agenti in meno e 1000 detenuti in più. Oltre 100 i detenuti in più a Cassino (310 contro i 203 regolamentari), mentre, come nel resto delle carceri della regione, gli agenti in servizio sono meno del previsto.

La denuncia del sindacato

Per i sindacalisti "il ripetersi di aggressioni di questo tipo richiama, se non fosse ancora evidente, l'urgenza di affrontare in modo organico le condizioni delle carceri, nel Lazio come ovunque nel Paese, in condizioni critiche. Serve un immediato piano di assunzioni e contestualmente l'adozione di misure alternative alla reclusione, che includano adeguati percorsi di cura che assicurino, per scongiurare casi come questo, i detenuti con problemi psichiatrici tanto quanto consentano agli agenti di vigilare e svolgere il proprio dovere in sicurezza. Ci aspettiamo misure concrete – prosegue la Fp-Cgil – per garantire maggiore sicurezza agli agenti e adeguata assistenza ai detenuti, così auspichiamo che il Ministero investa con la dovuta attenzione nel settore”.

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