Roma, protesta Ncc davanti al Senato: i conducenti accusano il governo

Lazio
Foto di archivio (ANSA)

I manifestanti hanno bloccato Corso Rinascimento. A Palazzo Madama si sta svolgendo l'esame del decreto legge che dovrebbe regolare il servizio dei Noleggio Con Conducente

Una protesta dei lavoratori Ncc (Noleggio Con Conducente) si è svolta a Roma in corso Rinascimento, davanti al Senato, dove è in corso l'esame del decreto legge sulle Semplificazioni, volto a regolamentare, tra le altre cose, il loro servizio. Momenti di tensione tra le forze dell'ordine e i noleggiatori. Un centinaio di persone ha bloccato la via. La polizia ha allontanato i manifestanti che erano davanti all'ingresso del Senato per portarli verso corso Vittorio Emanuele, chiusa al traffico da blindati della polizia e dei carabinieri.

Sei feriti tra le forze dell'ordine

Sono stati lanciati oggetti, fumogeni e petardi contro le forze dell'ordine. Alcuni dei manifestanti indossavano gilet gialli. Gli autisti hanno urlato slogan contro il governo e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli ("Venduti, venduti!" o "Buffoni!"). La Questura riferisce che il numero di partecipanti alla manifestazione è arrivato a 400 persone, mentre ne erano state preannunciate 50. E' stata chiamata un'ambulanza per un manifestante rimasto contuso, e due appartenenti alle forze dell'ordine sono stati trasportati all'ospedale Santo Spirito, feirti dallo scoppio di un grosso petardo. Altri quattro sono rimasti contusi.

Giulio Aloisi: "Non ce ne andiamo"

"Noi dalla piazza non ce ne andiamo, in ballo c'è il nostro lavoro". A parlare è Giulio Aloisi, il responsabile Anitrav del Lazio, uno dei noleggiatori da giorni in sciopero della fame. Secondo Aloisi il decreto legge "cancellerebbe la nostra esistenza di lavoratori. I due che con me stanno facendo lo sciopero della fame si sono seduti a terra perché si sono sentiti male - aggiunge - Questo è il governo del cambiamento che cancella le imprese e l'occupazione. Siamo disperati. Così chiuderanno 80mila imprese, e tutto per pagare una marchetta elettorale alla lobby tassista". "Mi hanno schedato e allontanato - aggiunge Aloisi - Rispetto il lavoro della Questura, loro fanno il loro lavoro ma noi facciamo il nostro. Domani replichiamo sempre sotto Palazzo Madama, e se non ci daranno l'autorizzazione andremo avanti anche senza". Nella mattina di oggi, lunedì 28 gennaio, gli Ncc in sciopero della fame hanno incontrato il ministro degli Interni Matteo Salvini: "Il ministro ha detto: 'Questa storia va risolta, ho parlato con il viceministro Rixi'", spiegano. 

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