Uccise i figli in carcere a Roma, perito: “Capace di intendere”

Lazio
Foto di archivio (ANSA)

La detenuta Alice Sebesta, il 18 settembre scorso, ha scaraventato dalle scale i due figli, uccidendoli, nel reparto nido della casa circondariale di Rebibbia 

Alice Sebesta, la detenuta che, il 18 settembre scorso, uccise i due figli, scaraventandoli dalle scale, nel reparto nido del carcere di Rebibbia a Roma, è da considerarsi capace di intendere e di volere al momento del fatto. E' la conclusione a cui è giunto il perito nominato dal tribunale di Roma nell'ambito dell'incidente probatorio. Sul punto il consulente dalla Procura si è espresso per la totale incapacità al momento del fatto.

Le motivazioni del perito

Nelle conclusioni il perito scrive che la donna, finita in carcere per reati di droga, "è da considerarsi capace di intendere e di volere al momento del fatto" in considerazione della "deliberata assunzione di sostanza stupefacente in dose massiva per un mese prima del fatto reato". La perizia verrà discussa dalle parti nell'udienza fissata davanti al gip il 9 gennaio prossimo. 

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