Smog, anche il Lazio chiuderà ai vecchi diesel: a rischio veicoli Euro 3

Lazio
Immagine d'archivio

Il provvedimento si è reso necessario a causa del superamento delle soglie di sicurezza per le polvere sottili. Dal 1 gennaio 2019 i veicoli maggiormenti inquinanti subiranno limitazioni

A Roma ieri e oggi, giovedì 15 novembre, i ciclomotori e motoveicoli PRE EURO 1 ed EURO 1 e gli autoveicoli alimentati a benzina EURO 2 non hanno potuto circolare nella fascia oraria compresa fra le 7:30 e le 20:30. Tali categorie si aggiungono a quelle già interdette in modo permanente dalla Fascia Verde, ovvero gli autoveicoli alimentati a benzina PRE EURO 1 e EURO 1, e gli autoveicoli alimentati a gasolio (diesel) PRE EURO 1, EURO 1 e EURO 2. Sempre in queste giornate inoltre è stato disposto che i termosifoni siano gestiti in modo da garantire una temperatura dell'aria negli ambienti non superiore a 18°C o 17°C in funzione del tipo di edificio. Un provvedimento urgente che si è reso necessario a causa del superamento delle soglie di sicurezza previste dalla Legge per l'inquinamento da polveri sottili, ma anche il Lazio potrebbe dotarsi di una regolamentazione permanente in materia di auto ecologiche.

I veicoli Euro 3 o inferiori

Anche il Lazio infatti firmerà un accordo analogo a quello siglato dalle quattro Regioni padane (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto). Nel mirino delle istituzioni ci sono le automobili e i veicoli commerciali fino a Euro 3, che secondo un’indagine condotta da Facile.it ammontano a cinque milioni di veicoli. Gli Euro 3 o inferiori sono quasi un terzo (il 29,89%) delle auto private alimentate a gasolio ancora potenzialmente in circolazione. Nel dettaglio, l'indagine rileva che la diffusione di questo tipo di vetture sia maggiore nelle regioni del meridione, che occupano le prime otto posizioni della classifica nazionale. In vetta si trovano il Molise e la Basilicata, aree dove più di 1 auto privata su 5 è un diesel Euro 3 o inferiore (rispettivamente il 21,9% e il 21,7%). Seguono la Calabria con una percentuale pari al 19% e la Puglia, con il 18,5%. Giù dal podio, ma con valori decisamente superiori alla media nazionale, anche Sicilia (17,2%), Campania (16,7%) e Abruzzo (15,4%). Osservando la graduatoria nel senso opposto, invece, è la Valle d'Aosta a risultare prima. In quella regione solo l'8,5% delle auto private appartiene alla categoria diesel Euro 3 o inferiore. A seguire si trovano Toscana (8,7%), Friuli Venezia Giulia (9,1%) e Liguria (9,4%).

Misure per migliorare la qualità dell’aria

Il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, e il governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, hanno firmato un accordo che contiene diverse misure per migliorare la qualità dell’aria e Roma, nei comuni vicini, e nella valle del Sacco. I punti principali previsti dal pacchetto sono: limitazioni alla circolazione dei veicoli maggiormente inquinanti, già a partire dal primo gennaio 2019, rete di colonnine per la ricarica di veicoli elettrici, obbligo di caldaie per il riscaldamento a basse emissioni e promozione di carburanti alternativi. L’accordo prevede un investimento complessivo da parte del ministero di quattro milioni e l’impegno a trovare altre risorse per l’attuazione del protocollo. La regione Lazio aggiungerà altri sei milioni.

Limitazioni ai veicoli maggiormente inquinanti

I veicoli maggiormenti inquinanti, dal 1 gennaio 2019, subiranno limitazioni alla circolazione e parte delle risorse stanziate serviranno proprio a contribuire alla limitazione della circolazione dei mezzi più inquinanti, alla diffusione dei carburanti alternativi, alla mobilità sostenibile, alla predisposizione di zone a traffico limitato e allo sviluppo del car sharing. Inoltre, il protocollo intende promuovere iniziative per accelerare nel breve periodo la progressiva diffusione di veicoli a basse emissioni al posto dei mezzi diesel; e nel medio periodo alla riduzione dei veicoli circolanti nelle aree urbane. Il ministero si attiverà anche per “le opportune procedure di concerto con il ministero dell’Economia per reperire le risorse necessarie a finanziare la sostituzione dei veicoli oggetto di divieti da applicare entro il primo gennaio 2019”. 
 

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