Ostia, in aula manca un detenuto: rinviato il processo al clan Spada

Lazio
Foto di archivio (Fotogramma)

Le indagini sono partite dalla gambizzazione di Massimo Cardoni, detto 'Baficchio', ferito con due colpi di pistola nell'ottobre 2015 davanti a un supermercato di Ostia 

La mancata traduzione in aula di uno degli imputati detenuti ha portato a un nuovo rinvio del processo d'appello ad alcuni componenti del clan Spada per la vicenda del racket delle case popolari ad Ostia.

Dopo più di un'ora di camera di consiglio, la seconda corte d'appello ha preso atto dell'assenza in aula di Manuel Granato, il quale la scorsa udienza, rinviata per un difetto di notifica, aveva chiesto e ottenuto di poter partecipare personalmente, mentre invece oggi era collegato in videoconferenza. L'udienza è stata rinviata con ordine di traduzione per il prossimo 29 novembre.

Le prime condanne

Il processo deve valutare l'appello proposto contro la condanna di Massimiliano Spada a 13 anni e 8 mesi di carcere, quella di Ottavio Spada a 5 anni, di Davide Cirillo a 6 anni e 4 mesi, di Mirko Miserino a 6 anni e 4 mesi, di Maria Dora Spada a 7 anni e 4 mesi, di Massimo Massimiani a 11 anni e quella di Manuel Granato a 6 anni e 6 mesi. A vario titolo e secondo le rispettive posizioni, a loro sono contestati reati che vanno dalle minacce alle violenze, dagli sfratti forzosi da alloggi popolari fino a una gambizzazione.

Le indagini

I fatti contestati, secondo l'accusa, sono stati compiuti al fine di affermare la supremazia del clan sul territorio di Ostia utilizzando quel modo di comportarsi tipico dei gruppi mafiosi. Le indagini sono partite dalla gambizzazione di Massimo Cardoni, detto 'Baficchio', ferito con due colpi di pistola nell'ottobre 2015 davanti a un supermercato di Ostia. Le successive indagini convinsero gli investigatori che dietro al movente di quella gambizzazione c'era la contrapposizione tra il clan emergente degli Spada e la perdente compagine dei Baficchio-Galleoni.

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