Chiesto processo per Diotallevi: “Vicino a Banda della Magliana”

Lazio
Foto di archivio (Fotogramma)

Secondo la procura, l'uomo sarebbe vicino alla Banda della Magliana e avrebbe attribuito fittiziamente ad un prestanome la titolarità effettiva delle quote di due società

La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per Ernesto Diotallevi, ritenuto dagli inquirenti figura vicina alla Banda della Magliana. Diotallevi è accusato, con altre quattro persone, di concorso in intestazione fittizia di beni. Il PM, Luca Tescaroli, ha chiesto il rinvio a giudizio anche per la moglie di Diotallevi, Carolina Lucarini, e per il figlio, Mario Diotallevi.

I sequestri

La vicenda risale al 2013, quando il Ros e la Guardia di Finanza hanno proceduto ad un maxisequestro, di 25 milioni di euro, tra beni immobili, autoveicoli, quote societarie e conti bancari, compreso un appartamento di 14 vani in piazza Fontana di Trevi e un complesso turistico sul mare a Olbia. I beni furono confiscasti nell'aprile del 2015: il provvedimento nel 2017 venne, prima annullato dalla Corte d'Appello, poi, nel febbraio scorso, riconfermato dalla corte di Cassazione. Secondo il PM, Diotallevi avrebbe attribuito fittiziamente a un prestanome la titolarità effettiva delle quote di due società. Con il figlio, invece, avrebbe inoltre attribuito, sempre in modo fittizio, a Paolo Oliverio, coinvolto in passato in diverse vicende giudiziarie, il 30% di una altra società.

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