Trovata senza vita nel suo appartamento Simonetta D’Alessandro. Aveva seguito importanti inchieste, da Spada a tranche di Mafia Capitale
Ieri pomeriggio, sabato 6 ottobre, è stata trovata senza vita, nella sua abitazione nel centro storico di Roma, Simonetta D'Alessandro, giudice di sezione al Tribunale di Roma che ha ricoperto il ruolo di gip occupandosi di importanti inchieste come di recente quella sul clan Spada con 32 arresti, ma anche una tranche di Mafia Capitale legata all'assegnazione dei lavori in alcuni campi nomadi, firmando 13 rinvii a giudizio. A dare l'allarme il figlio che, preoccupato perché non aveva più notizie della madre, si è presentato nel pomeriggio alla stazione Prati dei carabinieri. Così i militari sono entrati nell'abitazione trovando all'interno il cadavere del magistrato. In casa non è stato trovato nessun segno di effrazione sulla porta o sulle finestre. Il medico legale, nel corso di un primo esame, non ha riscontrato segni evidenti di violenza. Gli investigatori ipotizzano un malore.
"L'improvvisa e prematura scomparsa della carissima collega e amica, Simonetta d'Alessandro, ci addolora tantissimo". Così commentano la triste notizia i colleghi della Giunta distrettuale di Roma e Lazio dell'Associazione nazionale magistrati, proseguendo: "Ci ha lasciati una 'compagna di strada' intelligente, coraggiosa e profondamente innamorata del suo lavoro. Ci mancherà ogni giorno. Esprimiamo la nostra vicinanza al cordoglio dei familiari".
Il magistrato
Nata a Foggia 58 anni fa, Simonetta D'Alessandro è stata titolare dell'inchiesta Fini-Tulliani e all'inizio dell'anno ha firmato come gip l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 32 persone considerate appartenenti al clan Spada. Nel 2016 decise l'archiviazione dell'ultima inchiesta sulla morte di Roberto Calvi, il presidente del Banco Ambrosiano trovato impiccato sotto il Ponte dei Frati Neri a Londra il 18 giugno 1982. Nella sua lunga carriera si è occupata anche di terrorismo e nuove Brigate rosse.