Roma, confermate in appello condanne a due Spada per usura ed estorsione
LazioInflitti 8 anni di carcere ad Angelo Spada e 7 a suo figlio, Domenico, ex campione di pugilato noto come 'Vulcano'. 5 anni ad Antonietta Casamonica
Nella capitale si torna a parlare di usura ed estorsione. I nomi sono quelli già noti di Angelo e Domenico Spada. Con loro, a processo anche Antonietta Casamonica e Antonietta Spinelli. La corte d'appello, presieduta Mario Frigenti, ha confermato le condanne emesse dal tribunale penale nel 2016. Le accuse sono, a vario titolo, di estorsione ed usura. Agli Spada le pene più pensanti. Ad Angelo la corte ha inflitto 8 anni di carcere, mentre suo figlio Domenico se le cava, per così dire, con 7.
Spada junior è noto anche per aver calcato i ring di mezzo mondo, dove era conosciuto con il nome di 'Vulcano', diventando campione del mondo di pugilato nella categoria Silver Wbc.
Il primo episodio di estorsione è emerso grazie alle dichiarazioni di un commerciante, che nel 2013 denunciò il pugile. Secondo la ricostruzione, Domenico, a seguito di un prestito da 140.000 euro, avrebbe preteso l'intestazione di un immobile da 400.000 euro. Un ruolo importante in questa vicenda l'avrebbe giocato anche il padre del pugile, Angelo, che, capendo le difficoltà del commerciante, gli avrebbe imposto di lavorare come garzone nella tabaccheria appena estorta, ma soltanto dopo essersi fatto consegnare 72.000 euro.
Il secondo episodio, invece, ha portato alla condanna anche delle due donne, 5 anni per Casamonica e 3 anni e 4 mesi per Spinelli. Le due avrebbero estorto denaro a seguito di un prestito allo stesso uomo. Parte di quanto riscosso sarebbe poi stato ceduto ai due Spada.
Infine, un terzo episodio è stato sviscerato durante il dibattimento. Secondo la procura, gli Spada fecero pressione su un imprenditore edile per ottenere la restituzione di 70.000 euro a fronte di un prestito di 40.000. L'imprenditore sarebbe stato vittima di un pestaggio e, successivamente, avrebbe eseguito lavori di ristrutturazione gratuiti su un immobile, ceduto al pugile per metà del suo vero valore.