Roberto Speranza, chi è il ministro della Salute confermato anche nel governo Draghi

Politica
©Ansa

Nato a Potenza il 4 gennaio 1979, è stato eletto in Parlamento per la prima volta nel marzo del 2013 con il Pd. Nel 2017 è stato tra i fondatori di Articolo 1, con cui è stato rieletto nel 2018. Diventa ministro della Salute nel 2019 nel Conte bis. Ha dovuto fronteggiare la pandemia di Covid-19. Ed è stato confermato nel suo incarico anche nell’esecutivo di Mario Draghi. È l’unico esponente di LeU a far parte della squadra di ministri

Roberto Speranza è il ministro della Salute nel governo Draghi (TUTTI I MINISTRI DEL GOVERNO DRAGHI). Unico esponente di Liberi e Uguali a far parte dell’esecutivo, è stato riconfermato nel suo ruolo per proseguire il lavoro fatto nel precedente governo guidato da Giuseppe Conte. Una continuità resa ancora più necessaria dall’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19 dai primi mesi del 2020 in poi.

L’inizio della sua carriera politica a Potenza

Nato a Potenza il 4 gennaio 1979, segretario di Articolo uno, sposato con due figli, Speranza alle spalle ha già una lunga carriera politica, cominciata a metà anni Novanta tra i banchi del liceo scientifico "Galileo Galilei" del capoluogo lucano con la Sinistra giovanile (di cui in seguito è stato anche presidente nazionale) e poi proseguita a Roma, dove si è laureato alla Luiss in Scienze Politiche e dove ha conseguito un dottorato di ricerca in Storia dell'Europa Mediterranea. Eletto in Consiglio comunale, Speranza fece ritorno nella sua città nel 2004. Cinque anni dopo arrivò un altro importante risultato elettorale per l'assemblea municipale di Potenza e la conseguente nomina ad assessore comunale all'Urbanistica. Proprio in quei mesi, cominciava la sua scalata al Partito democratico lucano di cui il 16 novembre 2009 fu eletto, a sorpresa, segretario regionale. 

speranza
©Getty

L’appoggio a Bersani e la rottura con il Pd

Nell'inverno del 2012, Speranza divenne un volto anche della politica nazionale come organizzatore della vittoriosa campagna delle primarie che condusse Pierluigi Bersani alla segreteria del Pd, superando Matteo Renzi. Qualche mese più tardi, nel marzo del 2013, subito dopo essere stato eletto alla Camera, fu scelto come capogruppo dei Dem: incarico che lasciò nell'aprile del 2015 in segno di protesta contro le scelte di Renzi, nel frattempo diventato presidente del Consiglio e segretario del Pd, sulla legge elettorale Italicum. Una rottura rivelatasi insanabile e che portò il neoministro della Salute a essere nel 2017 tra i fondatori di Articolo 1 - Movimento democratico e progressista, con cui, nelle liste di Liberi e Uguali, è stato rieletto alla Camera nel 2018.

Il mandato da ministro durante la pandemia

Il 4 settembre 2019 viene designato quale ministro della Salute nel governo Conte-bis Il primo provvedimento per il quale si è battuto è stata l'abolizione del Superticket, effettiva da settembre 2020. Dai primi mesi del 2020 ha dovuto fronteggiare l’emergenza sanitaria causata dalla pandemia di Covid-19. A febbraio 2021 è stato confermato da Mario Draghi nel suo delicato ruolo, con il mondo ancora alle prese con il coronavirus.

vedi anche

Governo, Mario Draghi legge la lista dei ministri al Colle. VIDEO

Politica: I più letti