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Come funziona riposo compensativo per dipendenti in caso di permesso per seggio elettorale

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Unione Europea, i temi caldi sul tavolo Ue
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Unione Europea, i temi caldi sul tavolo Ue
00:02:28 min

Introduzione

Tutto pronto per l'Election day: sabato e domenica prossimi si vota per le Europee, per le Amministrative in 3.700 Comuni e per le Regionali in Piemonte. Sono 51,7 milioni gli italiani chiamati ai seggi (5,1 milioni risiedono all'estero). Cabine aperte dalle 15 alle 23 l'8 giugno e dalle 7 alle 23 il giorno dopo. Molti cittadini dovranno assentarsi dal lavoro per recarsi a votare. Per questo la legge prevede i permessi elettorali e i giorni di riposo compensativo per i dipendenti che svolgono ruoli di scrutatori, segretari e presidenti di seggio, così come per i rappresentanti di lista

Quello che devi sapere

Lavoratori dipendenti: come funziona il permesso elettorale

Per garantire il regolare svolgimento delle elezioni, è necessario un considerevole numero di persone coinvolte nelle operazioni di voto. Tra di esse vi sono disoccupati, professionisti o lavoratori autonomi, ma molti di loro sono anche lavoratori dipendenti che spesso ricoprono ruoli come presidente di seggio, segretario, scrutatore oltre che di rappresentante di lista, candidato o gruppo di candidati. In particolare, i lavoratori dipendenti impiegati presso i seggi hanno il diritto di assentarsi dal lavoro per l'intero periodo delle operazioni elettorali, a partire dalla giornata precedente la data delle elezioni fino al giorno dello scrutinio dei voti. Durante questo periodo, oltre a tutelare il loro posto di lavoro, e hanno anche il diritto alla retribuzione

Assenze per questioni elettorali considerati come lavoro effettivo

In generale, tutti i giorni di assenza dovuti all'adempimento dei compiti sopra elencati vengono considerati, senza eccezione, come giorni di lavoro effettivo. È necessario poi fare delle distinzioni in base ai giorni in cui si svolgono le votazioni e lo spoglio successivo. È frequente che le elezioni si tengano durante il fine settimana o in giorni consecutivi, oppure che le operazioni di scrutinio si protraggano fino al giorno successivo alle votazioni. Vediamo quindi come trattare le giornate lavorative, i giorni non lavorativi e le festività. Specificamente, si considerano le elezioni comunali, regionali, nazionali e i referendum

Quando un giorno al seggio viene considerato lavorativo

Sono considerate lavorativi giorni come il lunedì e il martedì (ad esempio, quando il voto si estende fino al lunedì e lo spoglio si conclude dopo le 24:00 del martedì). A seconda dell'orario lavorativo del dipendente, possono essere considerate come giornate lavorative anche il sabato e la domenica, se i giorni di riposo cadono in altre date della settimana.Per queste giornate, il permesso elettorale prevede l'assenza dal lavoro con la normale retribuzione. Ciò significa che la giornata lavorativa deve essere retribuita regolarmente, anche se le operazioni di voto durano solo poche ore e non si raggiunge quindi la durata normale del lavoro

Permessi elettorali durante le domeniche e le giornate festive

Di solito, la giornata festiva coincide con la domenica. Tuttavia, potrebbero verificarsi altre tipologie di festività, come le celebrazioni patronali della propria città o le festività nazionali. Inoltre, in caso di settimana lavorativa accorciata, il sabato è equiparato alla domenica. Per tali giornate, i permessi elettorali prevedono un riposo compensativo che il dipendente potrà usufruire normalmente dopo la conclusione delle operazioni elettorali. Ad esempio, se le operazioni di voto si concludono il lunedì, il dipendente può prendersi il martedì come giorno di assenza. In alternativa, sia il datore di lavoro che il dipendente potrebbero scegliere di trasformare questa giornata in un compenso monetario. Invece di concedere al dipendente un giorno di riposo compensativo, potrebbero concordare di aggiungere una giornata lavorativa al normale stipendio versato

Quando devono essere richiesti i giorni compensativi

Il dipendente ha diritto al "riposo compensativo per le elezioni" se svolge servizio durante le operazioni di seggio di domenica o di sabato, nel caso di settimana lavorativa abbreviata. I giorni di riposo compensativo devono essere richiesti subito dopo le operazioni elettorali, previo accordo con il responsabile del personale o il datore di lavoro

Elezioni durante i giorni non lavorativi

Per "giornata non lavorativa" si intende solitamente il sabato per i lavoratori che hanno una settimana lavorativa accorciata, lavorando dal lunedì al venerdì. In questa circostanza, i permessi elettorali, simili a quelli per la domenica e per le festività, possono consistere nel recupero di un giorno di riposo compensativo oppure nell'ottenimento di una giornata lavorativa retribuita in aggiunta alla paga abituale