Mara Carfagna, chi è il nuovo ministro per il Sud e la Coesione del governo Draghi

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Esponente storica di Forza Italia, torna al governo dopo 10 anni: era stata ministro delle Pari opportunità nel quarto governo Berlusconi dal 2008 al 2011. Dal 2018 è vicepresidente della Camera, nella quale è deputata ininterrottamente dal 2006. Nella sua attività parlamentare ha promosso molte iniziative in difesa delle donne. È stata la principale promotrice della legge che ha introdotto il reato di stalking

Mara Carfagna è il nuovo ministro del Sud e della Coesione sociale nel governo Draghi (TUTTI I MINISTRI DEL GOVERNO DRAGHI). Salernitana, 45 anni, esponente ormai storica di Forza Italia, torna al governo dopo 10 anni: era stata ministro delle Pari opportunità nel quarto governo Berlusconi dal 2008 al 2011. Dal 2018 è vicepresidente della Camera, nella quale è deputata ininterrottamente dal 2006, tra Forza Italia e Popolo delle Libertà. 

Chi è Mara Carfagna

Laureata in legge, Carfagna ha esperienze giovanili in tv e nel mondo dello spettacolo, come valletta, presentatrice e modella. Ha anche partecipato a Miss Italia nel 1997, vincendo il titolo di Miss Cinema. Nel 2004 esordisce in politica come coordinatrice del movimento femminile di Forza Italia in Campania. Nell'ottobre 2007 è nominata Coordinatrice Nazionale di Azzurro Donna. Nella sua attività parlamentare Carfagna ha legato in particolare il proprio nome alla legge che ha introdotto il reato di stalking, della quale è stata la principale promotrice. In generale si è occupata a lungo di violenza contro le donne e di mutilazioni genitali femminili, guadagnandosi stima e consensi anche fuori della sua parte politica, il centrodestra. Nel 2009 Carfagna ha realizzato la campagna "Nessuna differenza", la prima contro l'omofobia e la violenza legata all'orientamento sessuale mai realizzata da un Governo in Italia.

L’attività politica in difesa delle donne

Nelle elezioni amministrative del 2010 è eletta Consigliere regionale in Campania con 55.695 preferenze, la più votata di sempre, ma rinuncia all'incarico per rimanere in Parlamento. Il 3 aprile 2019 la Camera dei Deputati approva l'emendamento di Carfagna al disegno di legge "Codice Rosso", che introduce in Italia il reato di matrimonio forzato e l'istituzione di un fondo per le famiglie affidatarie di orfani di femminicidio. Il 19 giugno dello stesso anno Silvio Berlusconi  sceglie lei e il Presidente della Liguria Giovanni Toti come coordinatori di Forza Italia con l'incarico di redigere una proposta di modifica dello statuto del partito. Ma pochi mesi dopo il leader azzurro nomina un nuovo coordinamento di 5 persone, tra cui la deputata, che però non accetta l'incarico. Alla fine del 2019 Carfagna fonda l'associazione 'Voce Libera' all'interno di Forza Italia, alla quale aderiscono diversi colleghi parlamentari moderati e del Sud.

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