Esperto di economia aziendale e parlamentare dal 2008, è stato “inventore” della web tax. Ha ricoperto inoltre il ruolo di ministro degli Affari Regionali nel secondo governo Conte, durante la pandemia di Covid-19
Docente universitario specializzato in economia aziendale, ma anche appassionato di calcio e attaccante nella squadra dei parlamentari: è questo il ritratto di Francesco Boccia, eletto il 28 marzo 2023, per acclamazione, capogruppo al Senato del Partito Democratico. Boccia aveva ricoperto il ruolo di ministro per gli Affari Regionali durante il secondo governo di Giuseppe Conte. Si era fatto notare nella legislatura precedente, nel ruolo di presidente della Commissione Bilancio della Camera. È sposato con l'ex deputata forzista Nunzia De Girolamo, con la quale ha una figlia, Gea.
Gli studi e l'avvio della carriera politica
Nato a Bisceglie, in Puglia, nel 1968, Boccia è laureato in Scienze politiche con indirizzo economico-internazionale presso l'Università di Bari e ha ottenuto nel 1994 un MBA presso l'Università Luigi Bocconi di Milano. Dopo gli anni di consigliere economico accanto all'allora ministro dell'Industria Enrico Letta, ha avviato la sua carriera politica a Bari dove è stato assessore all'Economia. Tra i provvedimenti da lui voluti, le tasse sulla casa differenziate a seconda delle fasce di reddito e l'accordo con alcune aziende per sperimentare il salario di inserimento per i giovani.
La passione per la tecnologia
Vicino alla corrente Pd che fa capo al governatore della Puglia Michele Emiliano, Boccia è stato anche candidato alle primarie del Partito democratico in Puglia nel 2005 e nel 2010, battuto in entrambi i casi da Nichi Vendola. Dal 2008 è diventato parlamentare, con ruoli sempre di primo piano sulle tematiche economiche. È stato “inventore” della web tax. Boccia è infatti anche grande esperto di digitale e tra i promotori, nella sua Bisceglie, di Digithon, che mette in vetrina con un appuntamento a cadenza annuale le start-up digitali.
Da ministro a capogruppo Pd al Senato
Boccia è stato ministro dal 5 settembre 2019 fino alla fine del governo Cone II, nel febraio 2021. E ha ricoperto il ruolo anche durante la fase più acuta della pandemia di Covid-19, a partire da marzo 2020, quando ha dovuto affrontare il periodo del lockdowm coordinando il rapporto tra Governo, Regioni ed enti locali in quella difficile circostanza. Dopo l'esperienza da ministro, il 18 marzo 2021 è stato nominato dall'allora Segretario del Pd, Enrico Letta, Responsabile Autonomie Territoriali ed Enti Locali della Segretria nazionale dem. Alle ultime primarie è stato tra i dirigenti che hanno appoggiato la candidatura di Schlein al vertice del Nazareno.