Alfonso Bonafede riconfermato alla Giustizia: chi è il Guardasigilli del nuovo governo

Politica

Nato a Mazara del Vallo il 2 luglio del 1976, cresciuto in Toscana dove è diventato avvocato, il deputato del M5s Alfonso sarà ancora nella squadra del governo Conte. FOTO

Alfonso Bonafede riconfermato ministro della Giustizia. Nato in Sicilia, cresciuto in Toscana, il deputato del M5s Alfonso Bonafede, sarà ancora nella squadra del governo Conte, uno dei due ad aver ottenuto il lasciapassare per il rinnovo nel medisimo mandato (TUTTI GLI AGGIORNAMENTI - LA LISTA DEI MINISTRI - FOTO). Tra gli uomini più vicini a Di Maio, soprannominato il “Mister Wolf” a cinque stelle per il suo ruolo da risolutore di problemi, sarebbe anche colui che per primo ha voluto reclutare Giuseppe Conte. Prima della scorsa legislatura ha fatto parte del direttorio politico M5s e ormai da tempo è il promotore di una complessiva riforma della giustizia in Italia.

Gli studi e l'incontro con Conte

È nato a Mazara del Vallo il 2 luglio del 1976, ma dal 1995 abita a Firenze dove si è laureato in Giurisprudenza e dove è rimasto collaboratore come cultore di Diritto Privato e ha conosciuto Giuseppe Conte, docente di privato nello stesso ateneo, avvicinandolo al M5s. Nel 2006 ha conseguito il dottorato di ricerca presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pisa e dallo stesso anno è diventato avvocato presso il Foro di Firenze con uno studio autonomo.

La carriera politica

L’inizio dell’attività politica nel 2006 quando entra a far parte del gruppo degli “Amici di Beppe Grillo” del Meet-up di Firenze. Tre anni dopo è candidato alle comunali della città contro Matteo Renzi, arrivando solo all'1,8%. Candidato come capolista alla Camera per il M5s nella circoscrizione Toscana come "più votato" alle parlamentarie on line, ha preso 227 voti su un totale di 1.300 in tutta la regione. Alle politiche del 2013 entra in parlamento come deputato. Per tutta la legislatura ricopre il ruolo di vice presidente della commissione Giustizia. Da deputato, si fa promotore di una legge sulla class action che approvata alla Camera è poi sfumata al Senato. Nel 2016 insieme a Riccardo Fraccaro e Giancarlo Cancelleri entra a far parte del gruppo di coordinamento e supporto dei comuni governati dai Cinquestelle costituito da Di Maio, allora responsabile degli enti locali del Movimento, occupandosi del centro e della Sardegna e poi puntando i riflettori anche su Roma. È inoltre responsabile della funzione “Scudo della Rete” nella piattaforma Rousseau. Alle elezioni del marzo 2018, nuovamente candidato alla Camera nel collegio uninominale di Firenze-Novoli-Peretola, viene presentato da Di Maio come guardasigilli dell'eventuale governo M5S. Poi l’accordo con la Lega e Alfonso Bonafede diventa ministro della Giustizia del governo giallo-verde. Durante questo anno, tra le altre cose, si è occupato di scrivere la legge di riforma per il contrasto alla corruzione; con l’ex ministro della Pubblica Amministrazione Giulia Bongiorno ha lavorato al disegno di legge “Codice rosso” per il contrasto alla violenza su donne e minori; e da mesi lavora alla scrittura dei testi di riforma dei riti processuali penale e civile.

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