Ponte sullo Stretto e occupazione: cosa conta per chi vota in Calabria

Dopo Valle d’Aosta e Marche, è il turno della Calabria nel fitto calendario delle elezioni d’autunno. Domenica 5 e lunedì 6 ottobre alle urne si sfideranno il presidente uscente Roberto Occhiuto, esponente di Forza Italia sostenuto dal centrodestra, e Pasquale Tridico, già presidente dell’Inps candidato per il campo largo di centrosinistra. La Regione, in realtà, sarebbe dovuta andare al voto nel 2026 ma le dimissioni del governatore in carica – ora in corsa per un secondo mandato –, a seguito di un avviso di garanzia per corruzione ricevuto a giugno, hanno imposto nuove elezioni. L’instabilità politica, però, non è l’unico – né forse il primo – dei problemi sull’agenda dei calabresi: la Regione è commissariata per la Sanità, i salari sono i più bassi d’Italia e la maggior parte dei laureati preferisce lavorare altrove al termine degli studi. Sullo sfondo, a infiammare il dibattito elettorale, c’è l’opera magna: il ponte sullo Stretto. Attorno a questi temi si sono confrontati i due candidati ai microfoni di Sky TG24. Sanità commissariata: quando arrivano medici e ospedali? La gestione della Sanità in Calabria è commissariata, ma forse ancora per poco. È stata la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, durante una manifestazione a Lamezia Terme a sostegno di Occhiuto, ad annunciare “l’avvio dell’iter per l’uscita” dal commissariamento. Per il candidato dell’opposizione Pasquale Tridico, però, “la Sanità resta il grande disastro della giunta Occhiuto”. “I calabresi aspettano un anno per una visita di qualunque tipo – aggiunge – e la Regione, nello scorso mandato, ha chiuso 18 ospedali nelle aree interne e nelle coste. A queste condizioni, i medici scappano: perciò, ne assumerò almeno 3mila se sarò eletto”. Ma Roberto Occhiuto contesta al candidato dem sia il conteggio degli ospedali chiusi sia la possibilità di assumere migliaia di nuovi impiegati ospedalieri: “Se la Calabria esce dal commissariamento è merito del nostro governo – sostiene – Tridico cita come chiusi ospedali che, a dire il vero, abbiamo riaperto. Stiamo concludendo i lavori a strutture che, prima di quattro anni fa, erano in piedi solo sulla carta. Ora mancano poche settimane alla chiusura dei lavori. In più, le promesse di assunzione di Tridico sono irrealizzabili finché la Regione è commissariata”. Fine vita: un'apertura a destra? La legge sul fine vita, mai approvata dal Parlamento nazionale, è oggi una questione aperta per ogni consiglio regionale, dopo l’intervento apripista dell’amministrazione toscana che ha accolto in autonomia l’invito della Corte Costituzionale a legiferare. Roberto Occhiuto, sul tema, sembra porsi in contrasto con la propria maggioranza: “Ho un’opinione più liberale rispetto a quella del mio schieramento – spiega – ma avrò rispetto delle posizioni che si formeranno in consiglio regionale dove il tema sarà affrontato senza vincoli di mandato”. Netta, al contrario, la posizione del candidato d’opposizione Tridico: “Abbiamo preso l’impegno di replicare la legge promulgata in Toscana perché crediamo che i tempi siano maturi anche ini Calabria. Se eletti, approveremo una legge sul fine vita”. Salari bassi e fuga dei laureati: come stanno gli occupati in Calabria I salari sono i più bassi d’Italia, la maggior parte dei laureati fugge altrove per lavorare e lo spopolamento – in costante crescita – ha raggiunto livelli preoccupanti. In Calabria, l’occupazione è forse il primo tema sull’agenda politica. Per Tridico, “è la grande piaga della Regione”. “Un calabrese su due è a rischio povertà – spiega il candidato di centrosinistra – Per questo, voglio assumere 3mila operatori per la cultura e 7mila per l’ambiente. Saranno, in totale, 10mila lavoratori under-40 che dovranno spingere l’occupazione. Serve una leva pubblica per mandare avanti l’occupazione in un mercato così debole”. Occhiuto, al contrario, non è convinto dalla strategia: “Il problema in Calabria non si risolve assumendo 7mila forestali – ironizza – Il turismo è, invece, uno dei motori più importanti per la Regione e su quello abbiamo investito facendo registrare nuovi record di arrivi nei nostri aeroporti”. Il centrosinistra rilancia con un’altra misura a sostegno degli occupabili: il reddito di dignità. “Sono 500 euro per persone che non ricevono assegno di inclusione – spiega Tridico – e che saranno inclusi in progetti come l’assistenza agli anziani o il recupero archeologico”. Per il centrodestra, però, si tratta di uno specchietto per le allodole: “Vogliono farlo passare per un reddito di cittadinanza – ribatte Occhiuto – ma è una misura limitata che non avrà un impatto reale. Serve piuttosto un reddito di merito”. Sì o no al ponte sullo Stretto? 14 miliardi di euro di preventivo e uno stato dei lavori mai così avanzato. Il ponte che dovrebbe unire Reggio Calabria e Messina divide, per ora, l’elettorato. E tutto, per i due candidati, ruota attorno alle altre infrastrutture di cui avrebbe bisogno la Calabria. Per Occhiuto, il ponte è “un attrattore di nuovi investimenti”. “Il governo di recente – sostiene – ha investito 3,8 miliardi di euro, con cantieri che apriranno tra poco. E altri 900 milioni per autostrade e altre opere”. L’opposizione dem, invece, sostiene che gli investimenti non siano sufficienti: “La principale criticità del ponte è la sua non assoluta priorità. Mancano ponti, ponticelli e strade isolate. L’alta velocità manca ancora in Calabria. Abbiamo aree interne completamente scollegate e Salvini vorrebbe far pagare il ponte con i soldi dei calabresi”. Immigrazione: è davvero una risorsa per la Calabria? Il naufragio di Cutro ha segnato un prima e un dopo nella storia delle migrazioni in Calabria: la morte di 94 persone migranti imbarcate sul caicco arenato, nella notte tra il 25 e il 26 febbraio 2023, a poche decine di metri dalla costa calabrese, sconvolse la popolazione italiana e regionale. “Sono molto orgoglioso di aver governato una regione solidale dopo la tragedia di Cutro”, commenta Occhiuto, che all’epoca dei fatti era governatore. Ma gli arrivi restano una questione divisiva per l’elettorato regionale: la Calabria, secondo Unhcr , è la seconda regione per sbarchi in Europa. “Abbiamo sempre accolto i migranti – sostiene il candidato di centrodestra – Lavorano anche in settori, come l’edilizia, dove non si trovano operai. Ma serve una migliore gestione dei flussi migratori, su cui la Calabria può fare poco a livello europeo”. Per Tridico, il modello di riferimento è quello dell’ex-sindaco di Riace Mimmo Lucano: “Si tratta di un modello di integrazione – afferma – che fa crescere quelle comunità che sono in spopolamento. Su questo noi faremo una legge speciale. A Steccato di Cutro, invece, abbiamo visto la passerella anche di Meloni con un Consiglio dei ministri che è veramente da dimenticare. Non hanno portato nemmeno un fiore su quella spiaggia”. Inchieste in corso: c'è il rischio di altre dimissioni? Sul da farsi in caso di avviso di garanzia, il primo a doversi difendere è Roberto Occhiuto, già dimesso – e poi ricandidato – in seguito all’avvio delle indagini per corruzione a suo carico. “Io mi sono dimesso perché ho ricevuto un avviso di garanzia – spiega il candidato di centrodestra – perché questa vicenda rischiava di essere strumentalizzata per sconfiggere un presidente che altrimenti non sarebbe stato sconfitto. Io sono garantista e sono convinto che nessuno è colpevole fino a sentenza passata in giudicato”. Le idee di Pasquale Tridico, sull’argomento, sembrano chiare: “Se fossi rinviato a giudizio sicuramente mi dimetterei. Penso che questo sia un atto di rispetto nei confronti dei calabresi. Parlo appunto di rinvio a giudizio, perché la serenità di un politico potrebbe essere fortemente turbata, nonostante sia solo la condanna a certificare la colpevolezza di qualsiasi individuo”. Quanto peserebbe l'autonomia differenziata sui calabresi La proposta del Governo sull’autonomia differenziata è stata contestata dalla Corte costituzionale. E ora anche Roberto Occhiuto pare celebrare il parere della Consulta: “Avevo suggerito al centrodestra di non andare avanti su certe materie – commenta – e l’ho frenato. Ma non l’ho fatto perché io sia contrario, piuttosto perché i cittadini, da Crotone a Vercelli, hanno bisogno degli stessi diritti. Poi l’ha dichiarato anche la Corte costituzionale. Quindi, c’è una pietra tombale sull’autonomia differenziata finché non faremo funzionare in modo doveroso la perequazione che è prevista dalla nostra Costituzione”. Per Pasquale Tridico, l’autonomia differenziata è una minaccia per le casse calabresi: “Abbiamo una spesa sanitaria verso le regioni del Nord – sostiene – di 300 milioni di euro e continuiamo a far arricchire con le tasse dei calabresi le regioni del nord. L'autonomia differenziata è stata approvata da Occhiuto in Conferenza Stato regioni e questo è gravissimo dal mio punto di vista”.

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Andrea Ceredani