Introduzione
Domenica 28 e lunedì 29 settembre sono aperti i seggi per le elezioni regionali nelle Marche. I principali candidati sono Francesco Acquaroli, presidente uscente del centrodestra, e Matteo Ricci, per il centrosinistra. I candidati sono in tutto sei. Non è ammesso il voto disgiunto. Ecco cosa sapere.
Quello che devi sapere
Perché si vota il 28 e il 29 settembre
Le date sono state decise dopo che Acquaroli ha espresso l’intenzione di rispettare l’esatta cadenza quinquennale del suo mandato: nel 2020 è stato eletto infatti negli stessi giorni in cui saranno aperti i seggi.
Per approfondire: Elezioni regionali 2025, Marche alle urne il 28 e 29 settembre
Gli orari
Gli aventi diritto potranno votare dalle 7 alle 23 di domenica 28 settembre e dalle 7 alle 15 di lunedì 29 settembre
Come si vota
La Regione Marche fornisce una scheda con alcune indicazioni rivolte agli elettori. È possibile esprimere il proprio voto per una delle liste provinciali tracciando un segno nel relativo rettangolo. L’elettore può esprimere fino a due preferenze. Nel caso di più preferenze espresse, queste devono riguardare candidati di sesso diverso, pena l’annullamento della seconda preferenza (articolo 16, comma 6, della legge regionale n. 27/2004). Qualora l’elettore esprima il suo voto soltanto per una lista provinciale il voto si intende validamente espresso anche a favore del candidato a Presidente collegato alla lista stessa (articolo 16, comma 8, della legge regionale n. 27/2004)
Si può votare solo il candidato, senza lista
L’elettore può anche esprimere soltanto il voto per il candidato a Presidente, senza alcun voto di lista, tracciando un segno sul simbolo o sul nome del candidato prescelto. In tal caso il voto si intende validamente espresso anche a favore della coalizione alla quale il candidato a Presidente votato è collegato (articolo 16, comma 7, della legge regionale n. 27/2004)
Non è permesso il voto disgiunto
Sono nulli i voti espressi a favore di una lista provinciale e di un candidato Presidente non collegato alla lista stessa: non è quindi consentito il voto disgiunto
Come si vince
Il sistema elettorale prevede 30 seggi attribuiti con sistema proporzionale in liste circoscrizionali corrispondenti ai territori delle province di Ancona, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Pesaro e Urbino (lo stabilisce la già citata legge del 2004). Il premio di maggioranza dà alla coalizione vincente almeno il 55% dei seggi. Se chi vince ottiene almeno il 43% dei voti validi, i seggi garantiti diventano 19 su 30 (e scendono a 18 se si ottiene fra il 40 e il 43% dei voti). La soglia di sbarramento è fissata al 5% per le coalizioni, escluso il caso in cui una lista contenuta nella coalizione abbia ottenuto il 3% dei voti validi. Viene stabilita l’incompatibilità tra le funzioni di Assessore e quelle di Consigliere regionale
Il candidato del centrodestra è Francesco Acquaroli
Francesco Acquaroli è nato a Macerata nel 1974. È in politica dal 1999, quando ricopriva il ruolo di consigliere comunale a Potenza Picena (vicino ad Ancona). In seguito ne è stato anche sindaco, dal 2014 al 2018. Dal 2018 entra alla Camera con Fratelli d’Italia, dove resta fino al 2020 quando viene eletto presidente della Regione Marche. È sostenuto dai partiti di destra, quindi Fratelli d’Italia, Forza Italia e Noi Moderati. A questi si aggiungono Base popolare dell’ex presidente regionale Gian Mario Spacca, Unione di Centro e le liste civiche “Civici Marche” e “Marchigiani con Acquaroli”
Il candidato del centrosinistra è Matteo Ricci
Il centrosinistra candida invece Matteo Ricci, che da giugno 2024 è europarlamentare per il Partito Democratico. Coetaneo di Acquaroli, esordisce in politica a 24 anni come consigliere comunale nella sua città natale, Pesaro. Nel 2014 diventa sindaco, e resterà tale per dieci anni. Nel 2013 è vicepresidente del Pd, e nel 2014 è vicepresidente Anci, l’Associazione nazionale comuni italiani. È sostenuto dal centrosinistra, in campo largo: Pd, Movimento 5 Stelle, Alleanza Verdi e Sinistra, Italia Viva e Azione. A questi si aggiungono partiti locali come "Progetto Marche”, “Avanti con Ricci”, “Pace Salute Lavoro” e la civica “Matteo Ricci Presidente”.
Lo scorso luglio è emersa un'indagine a suo carico relativa a serie di affidamenti del Comune di Pesaro, quando era sindaco della città. Ricci si è detto estraneo ai fatti.
Gli altri candidati
In totale i candidati sono sei, e le liste collegate 18. Oltre ad Acquaroli e Ricci, gli altri contendenti sono Beatrice Marinelli per Evoluzione della Rivoluzione, Claudio Bolletta (Democrazia Sovrana Popolare), Lidia Mangani (Partito comunista italiano) e Francesco Gerardi (Forza del Popolo)