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Meloni: "La Russia non minerà la nostra sicurezza. Lunedì vertice sul piano Albania"

Politica
©Ansa

Dichiarazioni finali della presidente del Consiglio dopo il summit Nord-Sud in Lapponia: "La Cassazione ci ha dato ragione, è diritto dei governi stabilire quali siano i Paesi sicuri. I giudici possono entrare nel singolo caso, non disapplicare in toto". E sull'ipotesi di un ritorno di Salvini al Viminale: "Siamo contenti di Piantedosi". La premier ai militari dei contingenti all'estero alla base aerea di di Šiauliai, in Lituania: "Nostra credibilità cammina sulle vostre gambe"

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"Vogliamo difendere i confini esterni e non vogliamo permettere alla Russia o alle organizzazioni criminali di minare la nostra sicurezza". A dirlo è la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nelle dichiarazioni al termine del vertice Nord-Sud a Saariselkä, nella Lapponia finlandese. Sulla Russia "dobbiamo capire che la minaccia è molto più grande di quanto immaginiamo, riguarda le nostre democrazie, la strumentalizzazione dell'immigrazione o quanto sta succedendo in Africa. Dobbiamo garantire la sicurezza e non si tratta solo del campo di guerra in Ucraina, dobbiamo essere preparati". Sul piano Albania, la presidente del Consiglio ha "convocato per domani una riunione per capire come procedere". Sulla questione immigrazione, ha detto: "Mi pare che la Cassazione abbia dato ragione al governo, è diritto dei governi stabilire quali siano i Paesi sicuri", mentre i giudici possono "entrare nel singolo caso, non disapplicare in toto".

Alcuni momenti del vertice Nord-Sud - ©Ansa

"Salvini al Viminale? Contenti di Piantedosi"

Meloni ha anche parlato dell'ipotesi di un ritorno al Viminale di Matteo Salvini, fresco di assoluzione nel processo Open Arms: "Mi pare un fatto che l'oggetto del processo a Salvini fossero le scelte politiche piuttosto che effettivi reati", ma "oggi sia io che Salvini siamo contenti dell'ottimo lavoro che svolge il ministro dell'Interno" Matteo Piantedosi.

"Lista Ue dei Paesi sicuri dopo marzo"

"Si discute molto su cosa accadrà con Trump. Io non penso a cosa l'America può fare per noi ma cosa noi possiamo fare per noi stessi. Dobbiamo rafforzare la nostra sicurezza e abbiamo bisogno di strumenti, abbiamo differenti punti di partenza, dobbiamo incontrarci a metà strada", ha sottolineato la presidente del Consiglio Meloni. "Penso che su Trump non dovremmo seguire i rumors: ho sentito per esempio l'ultima cosa che ha detto sull'Ucraina, 'Stiamo lavorando per la pace ma non possiamo avere la pace abbandonando l'Ucraina', che è all'incirca quello che ho detto io per anni. Aspetterei a capire quale sia la volontà del nuovo presidente degli Stati Uniti", ha aggiunto la premier. Sul contributo alla Nato "dobbiamo fare di più", ma "molto dipende dagli strumenti che possiamo mettere sul tavolo". E a chi le ha chiesto se pensa che entro marzo ci sarà una nuova lista europea dei Paesi sicuri, la premier ha risposto: "Ci vorrà di più".

"Nord e Sud uniti per le sfide dell'Ue"

"L'Ue sta fronteggiando grandi sfide - ha detto la premier Meloni - I nostri Paesi sono stati spesso considerati e si sono trovati su parti opposte nell'Ue, con il Nord e i cosiddetti frugali da una parte e le nazioni del Sud, accusate di essere spendaccione, cosa che credo sia un pregiudizio, dall'altra. Queste nazioni sono qui ora per parlare del tema della sicurezza, e questo dimostra che abbiamo capito che il mondo è cambiato e non possiamo affrontare le sfide se non capiamo il punto di vista e i problemi degli altri", ha affermato la premier in Lapponia. Sull'ipotesi di una seconda edizione del vertice, ha detto: "Penso che dovremmo ripeterlo, sappiamo che ci sono molte sfide che l'Ue sta affrontando. Ma ci sono due questioni principali: la sicurezza e la competitività, che potrebbe essere l'idea per il prossimo meeting".

"C'è chi si riempie la bocca di pace, militari sul campo"

Meloni ha anche incontrato i militari dei contingenti all'estero nel corso della sua visita alla base aerea di di Šiauliai, in Lituania. "Sono qui anche per ricordare all'Italia nel suo complesso quanta parte della nostra credibilità passa dai vostri sacrifici e dalla vostra abnegazione, per ricordarlo a quei tanti che si riempiono la bocca della parola pace ma non ricordano sempre che la pace non è qualcosa di garantito" ma "qualcosa che va difeso e garantito ogni giorno e che c'è qualcuno in prima linea a fare questo lavoro", ha detto la premier. "L'Italia partecipa a 37 missioni all'estero, siamo il primo contributore in Europa, il secondo nella Nato, in tutto il mondo richiesta nostra professionalità, nostro eroismo. La mia credibilità e la credibilità nazione cammina soprattutto sulle vostre gambe, il futuro dell'Italia nella sua capacità di difendere gli interessi nazionali vola soprattutto sulle vostre

ali", ha aggiunto.

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Il vertice Nord-Sud

Il vertice Nord-Sud era cominciato ieri al buio e con una temperatura di circa 10 gradi sotto lo zero. A invitare Meloni al summit è stato il primo ministro finlandese Petteri Orpo. Presenti anche il premier greco Kyriakos Mitsotakis, lo svedese Ulf Kristersson e l'Alto rappresentante Ue per gli Affari Esteri Kaja Kallas. L'obiettivo del vertice era discutere delle principali sfide di sicurezza con cui si confronta l'Unione nell'attuale quadro internazionale, anche in preparazione di un eventuale Consiglio europeo straordinario sui temi della sicurezza e della difesa nella prima metà del 2025. I leader hanno parlato dei possibili seguiti operativi del vertice e dell'eventualità di sviluppare ulteriormente il formato Nord-Sud.

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