Ucraina, Meloni incontra Rutte: “Con la Nato l'obiettivo comune è una pace giusta”

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Al centro del colloquio tra la presidente del Consiglio e il segretario generale della Nato c'è stato "il sostegno degli alleati alla legittima difesa dell'Ucraina", ha detto la premier al termine della riunione. Secondo Meloni, “l'obiettivo comune" è quello di "costruire le migliori condizione possibili per una pace giusta" e "il ruolo di coordinamento che la Nato può esercitare e deve esercitare a questo punto di vista per aiutare l'Ucraina a guardare avanti"

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La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato questa mattina a Palazzo Chigi il segretario generale della Nato, Mark Rutte. “Al centro del colloquio" c'è stato "il sostegno degli alleati alla legittima difesa dell'Ucraina", ha precisato la premier al termine della riunione. Secondo Meloni, “l'obiettivo comune rimane costruire le migliori condizione possibili per una pace giusta" e "il ruolo di coordinamento che la Nato può esercitare e deve esercitare a questo punto di vista per aiutare l'Ucraina a guardare avanti". Nel corso dell'incontro, la presidente del Consiglio e il segretario della Nato hanno chiarito ancora una volta i propri obiettivi. "L'Italia farà la propria parte, come l'ha fatta finora, per continuare uniti a difendere quei valori che guidano l'Alleanza da 75 anni e che hanno garantito ai nostri popoli pace e sicurezza", ha aggiunto Meloni. Nel frattempo, Rutte è stato ricevuto questa mattina anche al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Meloni: “L'Italia ha sempre fatto la propria parte”

Durante il colloquio, Meloni e Rutte hanno approfondito la questione del futuro dell'Ucraina. "L'Italia da questo punto di vista ha sempre fatto la propria parte, siamo arrivati al nuovo pacchetto di aiuti militari concentrandoci come sempre in particolare sui sistemi di difesa antiaerea che significa soprattutto difendere la popolazione civile. Questo al netto del sostegno che l'Italia continua a dare a 360 gradi dal punto di vista umanitario fino alla ricostruzione", ha sottolineato la premier, secondo cui l'incontro con il segretario della Nato è stato “l'occasione per ribadire da parte nostra il ruolo fondamentale del'Italia all'interno dell'alleanza atlantica, leader per qualità e quantità della nostra azione: siamo il primo contributore in termini assoluti alle missioni e quindi anche al bilancio della Nato". Poi ha aggiunto: "Il ruolo delle nostre azioni si articola lungo il fianco orientale ma anche con i dispositivi navali nel Mediterraneo", oltre "allo storico impegno nella regione dei Balcani che per l'Italia rimane cruciale".

Meloni: “Fondamentale garantire la collaborazione internazionale”

Con il Segretario generale della Nato Mark Rutte "abbiamo ovviamente discusso di come rafforzare l'Alleanza nel suo complesso”, ha specificato Meloni nella conferenza stampa a seguito dell'incontro. “Come sapete, noi sosteniamo da sempre la necessità che al pilastro nordamericano della Nato si affianchi un solido pilastro europeo, è una visione che condividiamo con il nuovo Segretario Generale e condividiamo il fatto che è essenziale per tutti noi lavorare a un'industria europea della difesa che sia innovativa, che sia competitiva, che sfrutti la complementarietà tra la Nato e l'Unione Europea”. Poi ha aggiunto: “Con il segretario Rutte siamo d'accordo che è fondamentale, da questo punto di vista, garantire la collaborazione internazionale sia in Europa sia con i nostri alleati nordamericani". 

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Meloni: “La Nato deve essere capace di evolversi”

"E' necessario che la Nato sia sempre più capace di evolvere per essere all'altezza di un tempo che intorno a noi sta cambiando”, ha dichiarato Meloni a seguito del colloquio. “Ci sono nuove sfide che sono inevitabilmente legate al concetto di difesa, al concetto di sicurezza, dallo sviluppo dell'intelligenza artificiale fino ai domini di guerre che diventano sempre più ibride. Quindi l'interconnessione necessaria nelle competenze dell'Alleanza è una interconnessione fondamentale, una capacità di rimettersi continuamente in discussione. C'è ovviamente tanto da fare", ha sottolineato.

Rutte: “Tutti dobbiamo raggiungere il 2% di spese per la difesa”

"Tenere al sicuro il nostro miliardo di persone è dovere della Nato e per questo stiamo rafforzando le nostre capacità industriali producendo più navi, missili e proiettili, ma bisogna farlo in modo più veloce ai fini della deterrenza e per sostenere l'Ucraina". Lo ha dichiarato Mark Rutte al termine dell'incontro con Meloni. "Ringrazio per gli 8,2 miliardi di spesa annunciati dal vostro paese. Dobbiamo raggiungere il 2% del Pil", ha aggiunto il segretario della Nato sottolineando che "desidero ringraziare la presidente del Consiglio per essere una grande sostenitrice del'Ucraina". 

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Rutte: "La lotta dell'Ucraina è la lotta di tutti noi"

"Siamo senz'altro sulla buona strada nel fornire i nostri 40 miliardi di sostegno e aiuti militari nel 2024", ha precisato il segretario generale della Nato, che ha poi aggiunto: "Continueremo ad essere al fianco dell'Ucraina perché la lotta dell'Ucraina è la lotta di tutti noi". Nel frattempo, la premier Meloni ha ricordato che "ospiteremo nel 2025 la Ukraine Recovery Conference qui a Roma, un importante evento sul quale il governo italiano è già al lavoro, sul quale tutto il sistema Italia è già al lavoro".

Meloni: "Con Rutte d'accordo su rafforzamento del fianco Sud"

"ll segretario generale e io siamo d'accordo anche sul fatto che l'Alleanza debba sempre più rivolgere il suo sguardo sul fianco sud dell'Alleanza", ha dichiarato la premier. "Un lavoro che l'Italia ha contribuito a fare" nel porre "attenzione alla dimensione del fianco sud dell'Alleanza in questi due anni che ha portato all'ultimo vertice della Nato anche a realizzare uno specifico capitolo delle conclusioni che parlava proprio di un rinnovato impegno con degli strumenti da mettere in campo per rafforzare la nostra attenzione verso il fianco sud e chiaramente per noi è molto importante che questo pacchetto di iniziative venga portato avanti e su questo c'è piena disponibilita'" da parte di Mark Rutte che "chiaramente è sempre stato molto sensibile anche a questa dinamica".

Meloni: "L'invasione russa detonatore di nuovi focolai di crisi"

"Ovviamente stiamo continuando a lavorare anche per garantire l'attuazione dell'accordo sull'utilizzo degli interessi generati dagli asset russi immobilizzati che è stato uno dei grandi obiettivi e risultati della presidenza italiana del G7 e del vertice dei leader del G7", ha detto la presidente del Consiglio, rinnovando anche gli auguri del governo italiano a Rutte per un incarico "di estrema responsabilità" in un momento "nel quale tutto viene messo in discussione dalla ferita inferta al sistema delle regole internazionali, dalla guerra d'aggressione russa all'Ucraina che sta avendo effetti, come vediamo, destabilizzanti molto oltre i confini nei quali si consuma e, come un domino, contribuisce a far detonare nuovi focolai di

crisi". Secondo Meloni, "è una situazione di instabilità che ha aperto molti nuovi fronti e che impone a tutti noi di saper modulare in maniera diversa la nostra azione". 

Meloni: "Dalle nostre forze armate contributo alla credibilità dell'Alleanza"

Durante la conferenza stampa a seguito dell'incontro con il segretario generale della Nato, Meloni ha ringraziato "ancora una volta i nostri uomini, le nostre donne, le nostre forze armate che sono impegnate in queste missioni" per la "credibilità che conferiscono alla nostra nazione e per la credibilità dell'Alleanza che contribuiscono a creare". 

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Fonti Chigi: "La premier sente i leader per fissare la nuova data"

Nel frattempo, l'incontro tra il Governo e i sindacati, previsto questo pomeriggio a Palazzo Chigi, è stato rinviato al 12 novembre, alle 8.30, a causa di uno stato influenzale della presidente del Consiglio. A riferirlo sono fonti di Palazzo Chigi, secondo cui la premier "ha personalmente contattato i leader sindacali per fissare l'incontro nella prima data utile, anche in considerazione della prevista partecipazione questa settimana al Vertice della Comunità Politica Europea e al Consiglio europeo informale a Budapest".

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