Sangiuliano dopo dimissioni: "Ora le querele". Il legale: "Da Boccia pressioni illecite"
PoliticaL'ex ministro della Cultura in un colloquio con il Messaggero: "Mai avrei immaginato un cinismo così terribile e un disprezzo della persona tanto forte. Ho conosciuto la pericolosità devastante delle fake news sulla mia pelle. Ora torno in Rai, ma non voglio un posto di rilievo. Corte dei Conti? Fa bene a indagare". Meloni lo ringrazia: "Le cose che si costruiscono fanno molto meno rumore, ma è stato importante il lavoro che ha fatto. Il governo non si è indebolito"
Gennaro Sangiuliano si è dimesso da ministro della Cultura. E ora, in un colloquio con il Messaggero, svela le sue mosse future dopo il caso Boccia che lo ha investito. "Farò l'avvocato di me stesso, insieme ai legali che mi aiuteranno. So bene come si fanno le querele ai giornalisti, e ora conosco purtroppo direttamente sulla mia pelle la pericolosità devastante delle fake news. Milioni e milioni di risarcimento mi aspetto. Anche se mai avrei immaginato un cinismo così terribile e un disprezzo della persona tanto forte". E alla domanda se tornerà in Rai, risponde: "Certo che ci tornerò. Come hanno fatto Marrazzo, Badaloni e tanti altri che presero aspettativa per impegnarsi in politica. Sono un dipendente Rai a tempo indeterminato. Tornerò al mio lavoro e nell'azienda dove sono cresciuto. Ma non voglio un posto di rilievo".
"Bene che la Corte dei Conti indaghi"
"Voglio recuperare anche i miei sentimenti - dice l'ex ministro Sangiuliano - e stare vicino a mia moglie, di cui resto innamorato, e fare un bilancio della mia vita politica. Vogliono farmi passare per un reietto, ma io mi sento a posto con la coscienza: non ho tradito le istituzioni, non ho usato neanche un euro di soldi pubblici per un caffè. La Corte dei Conti vuole indagare? Ben venga, è tutto nel mio interesse dimostrare l'impeccabilità di comportamento".
Legale Sangiuliano: "Da Boccia pressioni illecite"
L'avvocato Salvatore Sica, legale di Sangiuliano, oggi ha spiegato che "la denuncia è in via di elaborazione e intendiamo depositarla all'attenzione dei magistrati all'inizio della prossima settimana. Mi incontrerò con l'ex ministro Sangiuliano e procederemo allegando all'esposto anche una serie di documenti che dimostrato l'assoluta correttezza della condotta del mio assistito. È innegabile che l'ex ministro, a mio modo di vedere, è stato oggetto di pressioni illecite da parte della dottoressa Boccia che, a mio mondo di vedere ma la decisione spetterà ai magistrati, prefigurano il reato di tentata estorsione. Nell'atto che metteremo a disposizione dei pm forniremo una ricostruzione cronologica e dettagliata di questa vicenda che è e resta privatissima".
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Meloni: "Grazie a Sangiuliano per il lavoro svolto"
La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, da Cernobbio, ha ringraziato Sangiuliano. "Voglio approfittare di questa occasione per ringraziarlo per il lavoro che ha fatto in questi due anni. Come sempre le cose che si costruiscono fanno molto meno rumore e notizia ma è stato importante il lavoro che ha fatto", come "aver significativamente incrementato visitatori e introiti delle tante realtà culturali che ha l'Italia. È stata una scelta intelligente interrompere la vergogna italiana di musei e siti archeologici chiusi durante i giorni di festa e avviare grandi progetti che erano fermi da decenni". E ha aggiunto: "Le mie settimane sono tutte abbastanza difficili, e spesso devo dire che - magari non è questo il caso - quello che mi preoccupa non è quello che preoccupa nel dibattito generale".
Meloni: "Il governo non è uscito indebolito"
"Il ministro Sangiuliano si è dimesso ma non ci sono illeciti. C'è stata una forte attenzione mediatica che ha trasformato una vicenda privata in una cosa pubblica. Non credo sia una cosa cui bisogna prestarsi, e quindi non ho accettato inizialmente le dimissioni di Sangiuliano", ha detto la premier. "Se qualcuno pensa che situazioni come quella di Sangiuliano possono indebolire il governo si sbaglia. Morto il re, viva il re. Dimesso un ministro, buon lavoro al nuovo ministro", ha concluso.
Meloni: "Una vicenda privata"
"Quando si parla per giorni della vita privata di un ministro, la sua vita pubblica è finita. Il primo elemento è che così si conferma che si tratta di una vicenda di vita privata. C'è stata una forte campagna mediatica su una questione privata del ministro, fermo restando che lui ha sbagliato a trasformare una questione privata in un fatto pubblico", ha detto la premier. "Ho accettato" le dimissioni perché "voleva liberarsi dalla condizione di ministro per difendersi meglio, perché capiva che il ruolo del governo non poteva continuare a essere sottoposto a tale pressione mediatica", ha aggiunto.
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Boccia: Meloni pugile, ma ha sferrato un colpo al vento
Dopo l'intervento di Giorgia Meloni a Cernobbio, un commento è arrivato ancora da Maria Rosaria Boccia. "Ciò che vedo è una donna pronta allo scontro, che affronta la situazione con la forza di un pugile, che soffia il naso dopo il jab, ma non vede di aver sferrato un colpo al vento, senza intaccare la verità. Metta da parte i guantoni: sono la gentilezza e le carezze ciò di cui c'è bisogno", ha scritto su Instagram, postando il video dell'intervento della premier e taggando il suo account.
Le ultime 48 ore
Dopo giorni di bufera per il caso Boccia, Sangiuliano si è dimesso nel pomeriggio di ieri. In una lettera indirizzata alla premier, l'ex ministro ha annunciato la sua decisione irrevocabile. Poi il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha firmato il decreto con il quale, su proposta del presidente del Consiglio, ha accettato le dimissioni di Sangiuliano e nominato nuovo ministro dellla Cultura Alessandro Giuli. La cerimonia del giuramento è avvenuta al Quirinale alle ore 19 di ieri. Nella medesima serata, c'è stata l'intervista di Maria Rosaria Boccia a In Onda su La7: "Non sono contenta. Lui meritava quel posto, è una persona molto competente e secondo me anche una brava persona. Si è trovato in una situazione che non ha saputo gestire, mi dispiace tantissimo". Ha sbagliato a lasciare? "Forse oggi dopo tutta la tempesta mediatica era necessario, però poteva non farlo, dicendo la verità fin dall'inizio". Boccia ha poi sottolineato che non spiava il ministro, ma che "lavorava con il ministro". E ancora: "Non ho paura delle indagini, ho detto la verità".