Autonomia, allarme Ue: "Rischi di diseguaglianze". E si apre il fronte Sud

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Per Bruxelles "la devolution di ulteriori competenze alle regioni italiane comporti rischi per la coesione e le finanze pubbliche del Paese". Critiche interne al centrodestra, con i malumori subito stroncati dal ministro perr la Protezione civile Nello Musumeci: "Il Sud deve smettere di continuare a piangere"

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Nuove tensioni dopo l'approvazione dell'autonomia differenziata, con l'allarme acceso dalla Commissione Ue, che ha sottolineato in documento di lavoro (redatto prima ma reso noto nel giorno del via libera a Montecitorio) come "la devolution di ulteriori competenze alle regioni italiane comporti rischi per la coesione e le finanze pubbliche del Paese". Il monito di Bruxelles si concentra sui Lep: "Poiché garantiscono solo livelli minimi di servizi e non riguardano tutti i settori, vi sono ancora rischi di aumento delle diseguaglianze regionali" che già esistono tra Nord e Sud, ma anche tra aree urbane e periferiche. Una nuova sponda per le opposizioni, che proprio sui Lep basano gran parte delle contestazioni e si stanno organizzando, per ora in ordine sparso, per arrivare a un referendum abrogativo di quella che hanno da tempo bollato come la riforma "spacca-Italia". 

Musumeci: "Il Sud la smetta di piangere"

"Il Sud deve smettere di continuare a piangere", ha detto intanto ministro per la Protezione civile Nello Musumeci, siciliano ed ex presidente della sua regione, provando a mettere un tappo alle critiche sull'autonomia che nel Mezzogiorno sono state sollevate anche da più voci nel centrodestra. Un fronte interno che si affianca a quello fra maggioranza e opposizioni. Con il M5s che ha scritto una lettera al presidente della Repubblica Sergio Mattarella pregandolo di "voler valutare l'opportunità di esercitare la sua prerogativa costituzionale" di rinvio alle Camere della riforma appena diventata legge, perché "scardina l'assetto costituzionale". L'autonomia differenziata "va nella giusta direzione", il commento di Antonio Tajani, arrivato oltre 24 ore dopo l'approvazione, "ci sono legittime preoccupazioni nel Sud del Paese che però saranno fugate dall'applicazione degli ordini del giorno proprio a garanzia del Meridione, presentati da FI e approvati a grande maggioranza. Impegnano il governo ad accendere sempre i riflettori sulle realtà meridionali".

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