Salone del Libro, Elly Schlein: "Fermare follia Netanhyau, a Rafah sarà ecatombe"

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Per la segretaria del Pd "bisogna liberare gli ostaggi ancora detenuti da Hamas e portare tutti gli aiuti umanitari necessari. Per questo continuiamo a insistere sul cessate il fuoco immediato". Sullo scandalo corrruzione in Liguria: "Noi i primi a prendere le distanze"

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Anche la segretaria del Partito democratico Elly Schlein è salita sul palco del Salone del Libro di Torino, nel corso della penultima giornata del tradizionale appuntamento piemontese. Tanti i temi trattati, a cominciare dalla drammatica situazione nella Striscia di Gaza. "Anche da qui non possiamo che pensare a quello che accade intorno a noi, c'è la guerra che priva di futuro bambine e bambini. Anche in questi giorni siamo tornati a chiedere un forte cessate il fuoco in Medio Oriente", ha ribadito Schlein. "Bisogna fermare la follia di Netanyahu e questo attacco a Rafah che si tradurrà in un'ecatombe, perché abbiamo già 35mila vittime tra i civili innocenti palestinesi". "Bisogna liberare gli ostaggi ancora detenuti da Hamas", ha poi aggiunto la leader dem - "e portare tutti gli aiuti umanitari necessari. Per questo il Partito democratico continua a insistere sul cessate il fuoco immediato".

"Fondamentale raggiungere il cessate il fuoco"

"Bisogna che ci sia la pace, finché non ci sarà la pace ci sarà divisione sulle guerre, non succede solo su quella del Medio Oriente, lo sappiamo. Per noi è fondamentale che ci sia un cessate il fuoco proprio per fermare il massacro di civili, per riuscire a portare gli aiuti che mancano", ha detto ancora Schlein. "Dall'altra parte è anche importante riuscire a fare ogni sforzo per liberare gli ostaggi che sono detenuti da molti mesi e per fare tutto questo è necessario fare uno sforzo diplomatico e politico dell'Unione europea molto più efficace e più forte di così".

"Noi i primi a prendere le distanze dalla corruzione"

La segretaria del Pd ha detto la sua anche sullo scandalo corrruzione che ha investito la Regione Liguria. "La differenza fra noi e loro", ha commentato, "è che quando arrivano indagini che fanno emergere dei quadri gravissimi, noi siamo i primi a dirlo, a prendere le distanze, a pretendere dimissioni, a pretendere dai nostri amministratori e militanti di alzare la guardia per non vedere mai più irregolarità. Dall'altra parte invece, le inchieste della magistratura interessano solo quanto colpiscono gli avversari politici, quando, invece, arriva un arresto di un presidente di Regione si mettono i ministri a fare l'avvocato d'ufficio".

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