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Milano Civil Week, Mattarella: "La Costituzione riguarda tutti e va difesa"

Politica

"Nessuno può affermare che la Costituzione non lo riguarda. La Carta costituzionale, ha generato la nostra Repubblica democratica, ha fatto crescere l'Italia e il suo prestigio nel mondo" ha spiegato nel corso del suo intervento il presidente della Repubblica

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Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel corso del suo intervento in video-collegamento con la sesta edizione di Milano Civil Week, dedicata, quest’anno, al tema 'La Costituzione siamo noi', ha sottolineato che "nessuno può affermare" che la Carta costituzionale "non lo riguarda" perché "ha generato la nostra Repubblica democratica, ha fatto crescere l'Italia e il suo prestigio nel mondo". Per l'inquilino del Quirinale si tratta di "una conquista e va conosciuta, amata, difesa, vissuta, ogni giorno per accogliere nuovi bisogni, per tutelare chi si trova ai margini, per avere cura dei più fragili, per affrontare le nuove sfide di convivenza e di pace. In una parola: per vivere insieme; condizione cui siamo chiamati".

"Valori della Carta alla base del vivere insieme"

"Chi opera nell’ambito della cittadinanza attiva e solidale verifica, giorno per giorno, il valore dell’attenzione alle necessità delle persone, si rende conto di quanto i valori della nostra Carta si trovino alla base del vivere insieme", sottolinea Mattarella. "È di grande evidenza - ha aggiunto il capo dello Stato - l’importanza di un confronto aperto nella società civile sulle modalità di partecipazione alla vita pubblica, da svolgere attraverso un costante percorso di identificazione con la nostra Costituzione. Questa, ponendo al centro la persona umana e i suoi diritti, tutela tutti e ciascuno". 

"Affiora tendenza a voler inserire nella prima parte nuove disposizioni"

Nel corso del sui intervento, Mattarella ha affermato: "Desidero far notare che la nostra Costituzione è stata scritta con norme capaci di essere applicate persino a temi allora sconosciuti e a situazioni imprevedibili, che si presentano inevitabilmente nel corso del tempo". Poi si ha specificato che "da qualche tempo affiora, però, una tendenza a volere inserire nella prima parte della Costituzione nuove disposizioni su argomenti specifici. Quella sua prima parte costituisce, da settantacinque anni punto di riferimento, sempre attuale e costante".

"Costituenti hanno redatto la nostra Carta per i giovani"

"Si trascura, in alcuni casi, il fatto che quel che si vuole aggiungere nel testo è già chiaramente desumibile dalle sue norme, proprio per il carattere generale e duttile della loro formulazione  e in base ai valori e ai principi che ne rappresentano il fondamento", ha proseguito il presidente della Repubblica. "Occorre evitare il rischio di una rincorsa - che sarebbe sempre più frequente -  per continui inserimenti di temi particolari. Questo trasformerebbe la Costituzione in un albo di argomenti, in realtà vanificandone il senso e il ruolo", ha spiegato. "I Costituenti hanno redatto la nostra Carta per i giovani, per le generazioni allora future. Anche per questo si basa su un impianto di valori e di principi, tradotti in norme capaci di applicarsi a quanto interverrà nel corso del tempo", ha concluso sul tema.

 

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"Costituzione va amata, difesa, vissuta ogni giorno"

"È di grande significato l’interesse e la curiosità che la Costituzione suscita nei più giovani. Anche oggi dalle loro riflessioni ho ascoltato molte considerazioni di rilievo fondamentale: il diritto all’inclusione, alla rappresentanza, all’aggregazione giovanile", ha proseguito Mattarella nel corso di un intervento. "In questi diritti e negli altri - tutti contenuti nella Costituzione - c’è il senso della nostra vita in comune, del nostro - ripeto -  comune futuro; di quel 'siamo noi' che viene indicato nel titolo di questo incontro. Per questo nessuno può affermare che la Costituzione non lo riguarda" ha aggiunto, affermando che "la Carta costituzionale ha generato la nostra Repubblica democratica, ha fatto crescere l’Italia e il suo prestigio nel mondo".  Per il presidente della Repubblica  "è una conquista e va conosciuta, amata, difesa, vissuta, ogni giorno per accogliere nuovi bisogni, per tutelare chi si trova ai margini, per avere cura dei più fragili, per affrontare le nuove sfide di convivenza e di pace. In una parola: per vivere insieme; condizione cui siamo chiamati".

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"Carta scritta da brave persone, coraggiose, per cittadini altrettanto bravi e coraggiosi"

Nel corso del suo lungo discorso, Mattarella ha dialogato a distanza con i giovani intervenuti in sala. "Rivolgo un saluto ai ragazzi che sono intervenuti poc’anzi - ha detto dopo aver ascoltato le loro osservazioni sulla Costituzione - . Beatrice, hai ragione. Il lavoro è un diritto, è dignità, è inclusione. E non è un caso che di lavoro parli l’articolo 1 della nostra Costituzione, facendone il fondamento della nostra Repubblica. Così come l’articolo 3 aggiunga non soltanto che ogni cittadino ha eguale dignità, ma che lo Stato deve assicurare che venga rimosso quel che la ostacola. Quindi buon lavoro a te e agli amici di PizzAut, che vivono e lavorano in un clima di grande amicizia e allegria". Poi il capo dello Stato si è rivolto a Diego: "condivido il tuo traguardo, quello di voler diventare – come dici - 'una brava persona'. Qualcuno potrebbe ritenerlo un obiettivo semplice, di ridotta portata, dimenticando che l’aggettivo bravo - che viene dal latino - vuol dire anche 'coraggioso'. E la nostra Costituzione è stata scritta da brave persone, coraggiose, per cittadini altrettanto bravi e coraggiosi". 

"Democrazia deve essere continuamente inverata"

Poi ha chiuso con "Mary, le tue parole esprimono la giusta esigenza di un maggiore coinvolgimento delle giovani generazioni nell’impegno politico e in quello che possiamo chiamare il 'patriottismo costituzionale'. La democrazia deve essere continuamente inverata mediante comportamenti conformi alla Costituzione, da questa ispirati: e questo è compito di ciascuna generazione che ne è protagonista. Non posso esprimermi riguardo alla tua proposta di norme da inserirvi perché non è al Presidente della Repubblica ma al Parlamento che la Costituzione assegna il potere di apportarle modifiche". 

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