Il presidente della Repubblica è intervenuto a New York all'inaugurazione della Conferenza sullo stato di attuazione dell'obiettivo 16 "Pace, giustizia ed istituzioni per lo sviluppo sostenibile" dell'Agenda 2030. "L'appello alla costruzione delle condizioni necessarie per la pace e per porre fine ai conflitti non potrebbe essere più necessario e urgente" afferma il capo dello Stato
"Pace e Sviluppo hanno destini incrociati. Non può esservi l'uno, senza l'altra. Viviamo in un'epoca con il maggior numero di conflitti dalla fine della seconda guerra mondiale che divorano enormi risorse nella corsa agli armamenti, sottraendole allo sviluppo. L'appello alla costruzione delle condizioni necessarie per la pace e per porre fine ai conflitti non potrebbe essere più necessario e urgente". A parlare è il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha aperto all'Onu la Conferenza di alto livello su Pace, giustizia e inclusione sociale per lo sviluppo sostenibile, dedicata all'Obiettivo 16 dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
L'intervento alle Nazioni Unite
Per Mattarella "l'Obiettivo 16, oggetto della riflessione di questa giornata, costituisce - e comporta – un passaggio ineliminabile. Come potremmo parlare, infatti, di pace come sviluppo se non sostenendo i diritti delle persone e dei popoli? Come potremmo, se non affermando la pratica, nei conflitti, dei principi delle Convenzioni di Ginevra in materia di diritto umanitario, oggi apertamente violati?". Per il Capo dello Stato l'unica via è "ponendo in campo norme e iniziative contro la violenza sui fanciulli e sulle donne, sullo sfruttamento da parte della criminalità organizzata, sulla marginalizzazione dei disabili". "Sono questioni che riguardano da vicino le istituzioni e l'amministrazione della giustizia. Si tratta di por fine alla insicurezza cui sono confinate troppe popolazioni e troppe persone. Siamo particolarmente onorati, in proposito, di avere proposto e ottenuto l'assenso dell'Assemblea Generale, poco più di un mese fa, su una Risoluzione che, a 24 anni dalla Convenzione di Palermo, ha dichiarato, ricordando la figura di Giovanni Falcone, il 15 novembre di ogni anno "Giornata internazionale per la prevenzione e la lotta contro tutte le forme di criminalità organizzata transnazionale". La stabilità degli stessi Stati, la vigenza dello Stato di diritto, troppo spesso vengono messi in causa da queste forme di pervasiva criminalità".
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Il principio di multilateralismo
"Se questi sono temi di particolare urgenza, la prospettiva verso la quale ci muoviamo è quella di rendere le nostre società più coese e giuste, allargando gli spazi civici e politici di partecipazione a tutte le componenti delle società; rendendo le istituzioni, ad ogni livello, più inclusive e più rappresentative: in ultima analisi rinsaldando il "contratto sociale" fra popoli e istituzioni - ha proseguito Mattarella -. Si tratta di condizioni essenziali per lo sviluppo della persona, purtroppo fragili o assenti in tante parti del mondo. Anche per questo l'Italia è impegnata con convinzione a far avanzare l'attuazione di questo obiettivo e a collaborare a tal fine con organizzazioni come l'Idlo, che ospitiamo a Roma". "È sulla base di questo approccio – ha detto il presidente della Repubblica - che l'Italia dispiega la sua azione, con ferma determinazione nel sostenere gli strumenti di dialogo basati su quel principio di multilateralismo che oggi vediamo così drammaticamente messe in discussione dall'aggressione russa all'Ucraina e dalle conseguenze dell'irrisolto conflitto israelo-palestinese. Non possiamo continuare ad attardarci in relazioni fra Paesi basate su visioni ed eredità ottocentesche, su pulsioni di potenza".
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La libertà di stampa
"Fronteggiamo oggi un pericolo ulteriore che mina il rapporto di fiducia con le istituzioni e tra i Paesi, quello della disinformazione. È di venerdì scorso la Giornata mondiale per la libertà di stampa che ammonisce, ogni anno, sul valore della libertà dell’informazione per il mantenimento della democrazia. Temi come l’accesso all’informazione, la libertà di espressione, la tutela della privacy, appartengono, a buon diritto, alle mete incluse nell’Obiettivo 16, oggetto di questa discussione" ha aggiunto il presidente della Repubblica. "Libertà d'informazione è un valore che preserva la democrazia. Con le Nazioni Unite dobbiamo lavorare per ricostituire la fiducia tra le nazioni, rinsaldare la cooperazione internazionale e tessere nuove reti di comprensione e collaborazione".