Meloni davanti al Giurì d'onore sul Mes, audizione durata un'ora

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A chiedere l'istituzione della Commissione speciale era stato Giuseppe Conte. Il leader del M5s ha accusato la premier di aver mentito in Parlamento in merito al via libera sul Mes dato dal governo Conte nel 2021. Per la relazione del Giurì bisognerà aspettare la prima settimana di febbraio

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È il giorno dell’audizione per Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio è stata chiamata a parlare davanti al Giurì d’onore della Camera in merito al contenzioso sollevato dal leader del M5s Giuseppe Conte per le accuse lanciate dalla premier sul Mes. Per l’ex presidente del Consiglio, infatti, Meloni avrebbe mentito in Parlamento sostenendo che il governo Conte avesse dato il via libera al Mes nel gennaio 2021. “Un fatto molto grave”, aveva detto Conte in una conferenza stampa di dicembre, quando aveva annunciato la richiesta del Giurì. Giorgia Meloni “ha scelto di mentire al Parlamento e a tutti i cittadini, sostenendo che il mio governo aveva dato il via libera al Mes nel gennaio 2021, senza mandato parlamentare e con il favore delle tenebre”.

Audizione Meloni durata un'ora

Intorno alle 12 Giorgia Meloni è entrata nella sala della biblioteca del presidente a Montecitorio, dove la commissione speciale di indagine ieri ha ascoltato Conte, in una seduta durata circa un'ora e mezza. L'audizione delle premier è durata circa un'ora ma per il parere del Giurì d’onore bisognerà aspettare la prima settimana di febbraio. La relazione sarà infatti redatta entro il giorno 9 del prossimo mese. A confermarlo al termine dell’audizione odierna è stato il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, presidente della commissione speciale di indagine. "Non sono emerse circostanze tali che finora hanno spinto i commissari a chiedere una nuova audizione - ha spiegato Mulè -. Adesso leggeremo il resoconto integrale. Entrambi hanno detto la loro posizione. I commissari non hanno sollevato esigenze di nuove audizioni". Il prossimo passaggio, ha chiarito, "è quello di studiare, approfondire, mettere a confronto le dichiarazioni del presidente Conte e della presidente Meloni, e poi formarsi un'idea sugli atti parlamentari e tutto ciò che abbiamo a disposizione della commissione. Successivamente redigeremo la nostra relazione da presentare entro il 9 febbraio. La relazione secondo l'articolo 58 non è soggetta né a discussione né a votazione: viene letta in Aula e l'Aula ne prende atto".

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Il ruolo del Giurì

Come ha chiarito il vicepresidente della Camera, la relazione "tecnicamente non è una sentenza. Il Giurì è chiamato a dichiarare la fondatezza o meno di alcune espressioni che sono state utilizzate dalla presidente Meloni e che il presidente Conte ritiene essere false e non veritiere false. Il Giurì giudica se è fondato o non è fondato quanto detto in Aula". Il riferimento al "favore delle tenebre", ha aggiunto Mulè rispondendo ai giornalisti, "è uno degli elementi usati dalla presidente del Consiglio in Aula in un discorso più ampio che riguardava il Mes e tutto quello che c'era intorno al processo validazione del Mes".

Giorgia Meloni arriva a palazzo Chigi per l'audizione
Giorgia Meloni arriva a palazzo Chigi per l'audizione - ©Ansa

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