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Tajani: “Al lavoro per il rientro dei connazionali da Israele”

Politica
©Ansa

"La nostra ambasciata a Tel Aviv, il consolato a Gerusalemme e l'unità di crisi sono mobilitati dal primo momento. Stiamo cercando di assistere tutti i nostri concittadini, stiamo cercando di aiutare a rimpatriare coloro che lo vogliono". Così il vicepremier e ministro degli Esteri, sulla situazione degli italiani presenti nelle zone dove è in corso il conflitto

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"In partenza in direzione Firenze per gli Stati Generali della diplomazia culturale. Al lavoro per cercare di aiutare i connazionali bloccati in Israele a rientrare in Italia. La loro sicurezza è la priorità più assoluta del governo". Questo, su X, il messaggio postato dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani. (GUERRA HAMAS-ISRAELE, TUTTE LE NEWS IN DIRETTA)

“Situazione non facile ma impegnati al massimo per italiani”

"La nostra ambasciata a Tel Aviv, il consolato a Gerusalemme e l'unità di crisi sono mobilitati dal primo momento. Stiamo cercando di assistere tutti i nostri concittadini, stiamo cercando di aiutare a rimpatriare coloro che lo vogliono". Queste, poi, le parole dello stesso Tajani, intervenuto a “24Mattino” su Radio 24. "Siamo impegnati 24 ore su 24 ad aiutarli, a seguirli, a rispondere alle loro richieste. La situazione non è facile, ma siamo impegnati al massimo", ha aggiunto il ministro.

“Timori di escalation, lavoriamo per impedire che ciò avvenga”

In generale, ha proseguito nel suo commento Tajani, "ci sono timori di un'escalation, ma stiamo lavorando per impedire che ciò avvenga. Stiamo sostenendo tutte le iniziative con l’obiettivo di evitare che ci sia un allargamento dello scontro al di là dei confini di Israele e Palestina", ha affermato. "Guardiamo con preoccupazione anche quello che accade in Libano, però al momento non ci sono segnali di un imminente attacco", ha sottolineato ulteriormente, confermando la presenza di Unifil, con "1.300 militari italiani". "Seguiamo minuto per minuto l'evolversi della situazione. C'è molta tensione, lavoriamo, insieme a Usa, Francia, Germania e Gran Bretagna, affinché non ci sia un'escalation, fermo restando il diritto di Israele sacrosanto a difendersi perché ha subito un attacco disumano contro la popolazione civile, non solo contro i militari".

“Oltre mille italiani in Unifil, lavorare per disinnescare micce in Libano”

''Ci sono oltre mille italiani sotto la bandiera delle Nazioni Unite'', nella forza di interposizione dell'Unifil tra Israele e Libano. E sono tutti ''portatori di pace'', ha concluso il ministro degli esteri. Si tratta di ''una situazione in totale evoluzione'' e ''al momento c'è qualche preoccupazione, ma non ci sono segnali di attacchi di massa come quelli lanciati da Hamas da Gaza'', ha confermato. Occorre comunque ''tenere sotto controllo i rischi presenti'' e ''lavorare per disinnescare le micce''.

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