Il ministro dell'Economia è intervenuto al convegno 'Le buone leggi. Semplificare per far ripartire l'Italia'. Sulla manovra: "Momento decisivo". Poi ha aggiunto: "Il rialzo dei tassi ha frenato l'economia. L'obiettivo di inflazione al 2% invece è di là da venire"
Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, intervenendo al convegno 'Le buone leggi. Semplificare per far ripartire l'Italia', si è soffermato sull’accordo sul nuovo Patto di Stabilità europeo, sottolineando che per lui "si raggiungerà, se non a ottobre a Natale, ma in una formula che permetta di capire la situazione e calarla nella realtà storica". Parlando poi della legge di bilancio allo studio del governo, Giorgetti ha affermato che questo “è un momento decisivo: circolano molte ipotesi legate alla manovra di bilancio più o meno fantasiose", specificando “il crocevia storico è la nuova governance economica Ue che a cascata si dovrà tradurre nella disciplina di bilancio dei Paesi".
Giorgetti: “Rialzo tassi ha penalizzato economia. Non temo Ue, ma fiducia mercati"
In Europa, ha proseguito Giorgetti, "siamo tutti messi male, è evidente che la politica monetaria restrittiva aveva obiettivo di rallentare la crescita dell'economia e devo dire che lo ha brillantemente raggiunto". Il ministro ha precisato che invece l'obiettivo di riportare l'inflazione al 2% "è di là da venire ma che l'economia stia rallentando, molto in Germania e abbastanza purtroppo anche da noi e negli altri paesi, è un dato anch'esso evidente". Poi, discutendo delle possibili fibrillazioni finanziarie in Italia, ha spiegato: "A me fanno paura non le valutazioni dell'Ue ma quelle dei mercati che comprano debito pubblico. Io tutte le mattine mi sveglio e ho un problema: devo vendere debito pubblico e devo essere accattivante per convincere la gente ad avere fiducia".
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“Su Nadef stima deficit ragionevole, serve prudenza”
Tornando a parlare di manovra, Giorgetti ha aggiunto: "Come sempre le richieste da parte dei partiti e dei ministeri sono ben al di là delle possibilità, ma a un certo punto si tira la linea e il bilancio deve quadrare: a breve il Parlamento sarà chiamato ad approvare il numeretto del deficit sotto la linea in sede Nadef. In ogni caso bisogna mettere un numero ragionevole che dimostri la volontà del Paese di tornare a una politica prudente". Alla domanda sullo stato dei lavori della manovra, il ministro ha scherzato dicendo: "In alto mare...". Poi ha specificato: "Aspettate una settimana, la prossima arriva la Nadef".