Pnrr, Fitto ai sindaci: "Nessun definanziamento". Schlein: "Basta tagli, fatevi aiutare"
PoliticaIl ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr - durante le comunicazioni sul Piano alle Camere - ha spiegato che "il governo, a fronte di 63 riforme e 235 tra investimenti e subinvestimenti, propone modifiche che riguardano 144 misure". Via libera a risoluzione che impegna l'esecutivo a coinvolgere il Parlamento nella "proposta di revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, comprensiva del capitolo REPowerEU" da inviare a Bruxelles. Dossier Camere: mancano coperture
È stato un lavoro “complesso e articolato” quello portato avanti dal governo per risolvere i nodi sul Pnrr, che alla fine ha garantito anche un “apprezzamento pubblico” da parte della Commissione europea. Così il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr Raffaele Fitto, durante le comunicazioni sul Piano nell’Aula della Camera. La lunga difesa di Fitto, prima a Montecitorio e poi al Senato (che approvano la risoluzione di maggioranza per il "pieno coinvolgimento del Parlamento"), parte proprio dall'ok arrivato pochi giorni fa dalla Commissione: Bruxelles “ha dato il via libera alle proposte che il governo ha messo in campo sia relativamente all'approvazione della terza rata con modifiche che alla quarta”, ha ricordato il ministro. È il segnale che “il confronto costante non solo sta producendo risultati positivi ma è strada sulla quale il governo punta". Per questo, il ministro ha detto di non considerare positivamente "la costruzione di una polemica su questi obiettivi". Il governo, si legge nella risoluzione di maggioranza sulle comunicazioni di Fitto, è impegnato "a trasmettere la proposta di revisione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, comprensiva del capitolo REPowerEU, alla Commissione europea, e ad assicurare il pieno coinvolgimento del Parlamento", oltre che "la leale collaborazione con le Regioni e gli Enti Locali". Quella sul Pnrr, ha ricordato Fitto, non è infatti "una partita solo del nostro governo, ma è la partita del Paese". Basta "piantare bandierine ideologiche negli occhi dei più poveri" coi tagli, "se volete condurre in porto il Pnrr noi ci siamo, tifiamo per l'Italia e vogliamo metterci alla stanga: a voi la possibilità" di invertire la rotta ascoltando sindaci e opposizioni "di fermare questi tagli per non perdere questa occasione storica", ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, intervenendo in Aula. Nel pomeriggio il ministro si è spostato al Senato dove ha sottolineato che "tutte le proposte e discussioni ignorano la data del 2026, ma noi abbiamo l'obbligo di tenerne conto" e ha aggiunto: "Il definanziamento degli interventi si concretizzerà al termine del confronto con la commissione Ue e quello sarà il momento in cui andremo a riarticolare il finanziamento con altri 'fondi', usando un meccanismo che è quello auspicato e sollecitato dalla commissione Ue nelle recenti raccomandazioni".
Fitto: entro il 2023 riceveremo tutti i 35 miliardi
Si sta avviando "una fase che completerà il suo iter entro il 2023 e ci consentirà di ricevere 35 miliardi che è l'intera somma prevista", ha detto il ministro Fitto riferendosi alle risorse complessive della terza e quarta rata. Poi ha aggiunto: "Gli interventi previsti all'interno del Pnrr vanno avanti regolarmente. Non c'è nessuna interruzione rispetto a tutto ciò che è previsto. Le nuove misure individuate non saranno oggetto di definanziamento, andranno avanti regolarmente". Il governo sta "garantendo il finanziamento per tutti gli interventi, perché gli interventi restano garantiti. Lo dico ai sindaci, a chi ha immaginato scenari catastrofici. Saranno oggetto di un confronto con l'Ue".
"Nessun taglio su asili nido"
Fitto ha toccato nello specifico la polemica sugli asili nido. "Abbiamo ascoltato per giorni, e di questo sono dispiaciuto e deluso, della responsabilità di questo governo sul fronte degli asili nido. Questo è surreale. Noi nell'ambito degli asili nido abbiamo lavorato per individuare soluzioni e modificare gli obiettivi intermedi e abbiamo individuato 900 milioni aggiuntivi per un nuovo bando che dà una risposta su questa direzione. Altro che tagli", ha detto.
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"Proposte modifiche per 144 misure su 298"
Parlando della revisione complessiva degli investimenti del Pnrr, Fitto ha spiegato che “complessivamente il governo a fronte di 63 riforme e 235 tra investimenti e subinvestimenti per un totale di 298 misure propone delle modifiche che riguardano 144 di queste misure”. Alcune novità sono “di carattere tecnico, per correggere errori formali e dubbi formali e dubbi interpretativi che se non corretti ora rischiano di creare problemi nella parte finale”. Altre - “anche alla luce di dati oggettivi come l'aumento dei prezzi delle materie prime” – riguardano “spostamenti di risorse proposti dai singoli ministeri”. E ancora, ha detto Fitto, "c'è una valutazione su 9 misure per le quali noi non stiamo dicendo quello che spesso ascolto, che revochiamo in finanziamento”. Se così fosse - ha puntualizzato – “non solo saremmo degli irresponsabili ma non avremmo capito nulla: abbiamo sviluppato una valutazione di merito sulle singole misure che è oggetto di un lavoro dettagliato e frutto dell'esperienza della terza e quarta rata".
"Lavoreremo per salvaguardare tutti gli interventi"
Fitto ha voluto sottolineare che Chigi lavorerà "per salvaguardare tutti gli interventi fino in fondo e non ci sarà nessun intervento che in questa fase correrà dei rischi o dei problemi". Quando, insieme alla Commissione Ue, verrà approvata "la proposta in via definitiva che oggi stiamo iniziando a discutere", si capirà "quali progetti e per quali ragioni andranno spostati".
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"Lotta all'evasione fiscale è assolutà priorità del governo"
Al termine delle comunicazioni è partito un dibattito, prima delle dichiarazioni di voto sulle risoluzioni presentate dai gruppi parlamentari. E proprio durante il confronto in Aula, Fitto ha ricordato che "sul tema dell'evasione fiscale nell'ambito del Pnrr c'è una serie di misure per incoraggiare l'adempimento degli obblighi fiscali e tra le prossime scadenze vi sono dei target definiti in termine di risultato". La lotta all'evasione fiscale, ha aggiunto, è "un'assoluta priorità dell'azione del nostro governo".
Dossier Camere: mancano coperture per misure escluse
Intanto però un dossier di monitoraggio del Parlamento sul Piano, rivela che l'ultimo rapporto del governo sul Pnrr individua misure da definanziare per complessivi 15,9 miliardi, ma non specifica "quali saranno gli strumenti e le modalità attraverso i quali sarà mutata la fonte di finanziamento delle risorse definanziate dal Pnrr. La determinazione di tali strumenti e modalità appare opportuna soprattutto" per i progetti più avanzati, osserva l'analisi, in cui si riconosce tuttavia che "una indicazione, seppur di massima, delle fonti alternative di finanziamento è contenuta nella terza Relazione" sull'attuazione del Pnrr.