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Conferenza migranti, Meloni: "Ruolo Italia non è idea astratta, siamo ponte Europa-Africa"

Politica
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La presidente del Consiglio all'evento di Roma: "La Conferenza di oggi è stata importante e sono state superate le nostre aspettative". Presenti i leader di quasi tutti gli Stati della sponda Sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, gli Stati Ue di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d'Africa, i vertici delle Istituzioni europee e delle Istituzioni finanziarie internazionali

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"Mi sono resa conto del ruolo che l'Italia può giocare nel Mediterraneo, in Africa, nel Medio Oriente, che sono il nostro ieri, il nostro oggi e il nostro domani. Non sono idee astratte e il ruolo che l'Italia può giocare non è idea astratta". Così la presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento alla Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni, organizzata su iniziativa della premier a Roma, nella sede del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. Alla Conferenza hanno partecipato i leader di quasi tutti gli Stati della sponda Sud del Mediterraneo allargato, del Medio Oriente e del Golfo, gli Stati Ue di primo approdo e alcuni partner del Sahel e del Corno d'Africa, i vertici delle Istituzioni europee e delle Istituzioni finanziarie internazionali. Nel dettaglio, cinque capi di Stato (Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Mauritania, Libia, Cipro), otto primi ministri (Libia, Etiopia, Egitto, Malta, Giordania, Nigeria, Algeria, Libano), e otto ministri (Arabia Saudita, Marocco, Oman, Kuwait, Turchia, Grecia, Qatar, Bahrein). Presenti anche i vertici di Organizzazioni Internazionali, nonché i vertici di numerose Agenzie delle Nazioni Unite.  

"Ponte Europa-Africa"

"Noi siamo inevitabilmente un ponte tra l'Europa, l'Africa e il Medio Oriente", ha aggiunto la premier. "Eppure da quando abbiamo immaginato questa conferenza abbiamo superato le nostre aspettative per la partecipazione straordinaria: nessuna nazione invitata era assente oggi". "Il commercio tra Italia e Africa ha registrato un incremento medio di quasi il 7% e si attesta oggi attorno ai quasi 70 miliardi di euro. Lo scorso anno sono cresciute quasi del 90% le nostre importazioni", ha proseguito Meloni, nel corso della conferenza stampa della conferenza sui migranti. "L'Italia ha le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista nel Mediterraneo e in Africa - ha aggiunto -. Non solamente per l'attenzione che sul piano degli investimenti ha sempre saputo rivolgere a questi Paesi ma anche per l'approccio". "Una cooperazione non predatoria - ha proseguito Meloni - che deve aiutare queste nazioni, accompagnarle, cercare di capire le loro difficoltà. Nasce da qui l'iniziativa di questa conferenza". 

L'importanza della cooperazione  

"Dobbiamo rafforzare le iniziative contro la povertà, il tema della cooperazione è il più importante", ha sottolineato Meloni. L'odierna iniziativa alla Farnesina "non serviva solo a parlare, è una iniziativa che noi chiamiamo Processo di Roma. Nazioni che finora non avevano collaborato ora capiscono che gli interessi ora sono convergenti e occorre cooperare. Parlo di Processo perché ci diamo un percorso ampio, è l'inizio di un percorso strategico, altri Paesi verranno coinvolti, e il lavoro sarà pluriennale". Secondo Meloni occorre "fermare le reti di trafficanti di esseri umani: è un obiettivo che tutti condividiamo". Al fianco di questo "è necessario aiutare chi scappa dalla guerra, dal terrorismo e ha bisogno che venga rispettato il diritto internazionale". 

Meloni: i confini esistono e la migrazione va gestita

"Finora in Italia si diceva che la migrazione non si può limitare e che i confini non esistono. Non è il mio approccio proprio perché i confini esistono e la migrazione va governata", dice Meloni. Una questione che ha rimarcato è "diversa" da quella dei profughi per cui "bisogna occuparsi di come garantire asilo a chi scappa davvero da guerra, persecuzione e terrorismo". 

"Su accordo con Tunisia chiedere a Ue"

"Forse è una domanda che dovrebbe fare all'Unione europea visto che è un accordo firmato tra Ue e Tunisia", ha dichiarato la presidente del Consiglio rispondendo a una domanda in conferenza stampa in merito alla possibilità di vincolare gli aiuti alla Tunisia al rispetto dei diritti umani. Inoltre, la presidente ha ribadito che la "Tunisia è in estrema difficoltà e lasciarla al suo destino potrebbe avere conseguenze molto gravi". Meloni ha aggiunto che "una politica estera dove si pensa di poter parlare solo in 3-4 rischia di peggiorare la situazione. La democrazia crea viluppo, lo sviluppo crea democrazia".

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"Condanno fermamente il mancato rinnovo dell'accordo sul grano. Usare come arma di guerra un bene che che sfama, è una offesa all'umanità. Dobbiamo lavorare a una via diplomatica per l'accordo, ma la comunità internazionale deve dare il massimo sostegno ai Paesi africani". Lo ha detto la premier Meloni al termine della Conferenza sui migranti alla Farnesina.

Regeni, Meloni: questione non archiviata, me ne sto occupando

"La questione Regeni non è archiviata, continuo a occuparmene, come ho fatto per Zaki", ha detto Meloni. "Credo che il risultato ottenuto con Zaki sia frutto di una posizione italiana, di rispetto verso le nazioni sovrane. È frutto di un'azione diplomatica che si fonda sul reciproco rispetto, sulla pazienza", ha aggiunto Meloni.

Meloni: "Abbiamo bisogno di migranti ma non di ingressi illegali"

"Italia ed Europa hanno bisogno di immigrazione ma non possiamo dare il segnale che verrà premiato chi entra illegalmente - ha detto ancora Meloni - Se da una parte siamo aperti a far entrare persone ma poi non ci occupiamo del destino che avranno nelle nostre nazioni non è solidarietà". "Al centro dei flussi migratori ci sono persone, ci sono vite, speranze, sofferenze - ha aggiunto - È nostro dovere occuparci del destino di queste persone. Serve un impegno comune e più collaborazione per contrastare la rete dei trafficanti" che gestiscono le migrazioni illegali. "Serve una collaborazione ad ampio raggio per sostenere lo sviluppo in Africa affrontando alla
radice le cause profonde delle migrazioni", ha sottolineato la premier.

Meloni: "Più aiuti a chi accoglie più rifugiati è un dovere"

"Il sostegno a profughi e rifugiati è un dovere da cui nessuno può sottrarsi. Chi fugge da guerre e catastrofi ha il diritto a mettersi in salvo - ha sottolineato Meloni - Ma questo diritto non può comportare automaticamente il diritto di essere accolti ovunque. Un dovere di solidarietà è quindi potenziare il sostegno economico a chi si trova ad accogliere un numero maggiore di rifugiati".

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Meloni: "Serve coordinamento tra strutture intelligence"

"Sul tema del contrasto all'immigrazione illegale io penso che la nostra priorità dovrebbe essere quella di rafforzare la collaborazione tra le nostre forze di Polizia, le autorità giudiziarie dei differenti stati l'impegno a perseguire i trafficanti di esseri umani, di aggiornare le legislazioni, quando fossero carente, così che il lavoro fatto da una nazione non venga poi reso vano", ha aggiunto Giorgia Meloni, in un passaggio del suo intervento alla Farnesina. "Da questo punto di vista credo e propongo che sarebbe utile un coordinamento tra le nostre strutture di intelligence perché noi parliamo sempre degli scafisti, ma lo scafista è l'ultimo anello di una catena sempre più lunga in queste organizzazioni".

Meloni: "Tra Europa e Mediterraneo sia un dialogo tra pari"

Con i Paesi di provenienza dei migranti, ha detto Meloni, "il partenariato deve essere paritario, non predatorio, multidimensionale e di lungo periodo. Deve essere fondato sul rispetto e non su un approccio paternalistico, sulla solidarietà, sul rispetto della sovranità di ciascuno, sulla condivisione di responsabilità sulla tutela della legalità. Questo è l'unico modo serio di rafforzare il nostro legame, fidarci l'uno dell'altro e favorire lo sviluppo e la prosperità dei nostri popoli".

Meloni: "Con la conferenza sui migranti nasce il processo di Roma"

"Questa è una iniziativa unica nel suo genere in cui credo fortemente, non vuole essere un format chiuso, ma lo consideriamo l'inizio di un percorso che ci piace chiamare 'processo di Roma', che deve rafforzare il dialogo fra noi, ma anche essere aperto ad altri contributi", ha detto ancora Meloni. Poi rivolgendosi ai presenti ha aggiunto: "È un grande onore per il governo italiano e per me accogliervi a Roma per questa conferenza. Ringrazio soprattutto voi uno a uno per aver accettato l'invito. È un'iniziativa che io spero possa essere la prima di molte altre. Il fatto che qui siedano i rappresentanti di oltre 20 Stati e che ci siano organizzazioni internazionali dimostra non solo l'amicizia tra le nostre nazioni, ma anche la consapevolezza che per affrontare le grandi sfide che abbiamo di fronte è fondamentale che siamo capaci di lavorare insieme".

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Tajani: "Non vogliamo che il Mediterraneo sia un cimitero"

Nel discorso di apertura della Conferenza, il ministro degli Etseri Antonio Tajani ha ricordato che "Roma è sempre stata e vuole essere un crocevia tra popoli che vogliono costruire insieme una nuova stagione, non vogliamo che il Mediterraneo sia un cimitero di persone che lasciano le proprie abitazioni, vogliamo invece che il Mediterraneo allargato fino all'indopacifico, possa essere un mare di pace e di progresso". "Questa conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni" è stata "fortemente voluta dal governo italiano e dalla presidente del Consiglio" ma è stata "costruita insieme a tanti di voi perché le grandi iniziative possono essere tali soltanto se costruite insieme - ha aggiunto Tajani - Abbiamo lavorato affinché questa conferenza non fosse soltanto un incontro formale, ma fosse un momento di confronto che potesse rappresentare un punto di svolta in quest'area". "I grandi problemi che ci troviamo di fronte non sono soltanto quelli migratori perché dobbiamo risolvere la questione migratoria alla radice - ha concluso - Dobbiamo confrontarci sulla grande questione del cambiamento climatico, della lotta al terrorismo, delle malattie, perché poi spesso i grandi trafficanti di essere umani sono gli stessi che trafficano in armi e in droga".

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Von der Leyen: "Distruggere il business dei trafficanti"

Sul tema si è espressa anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, presente alla Conferenza internazionale su sviluppo e migrazioni della Farnesina: "Dobbiamo reprimere i trafficanti e distruggere il loro cinico modello di business. L'apertura di nuovi percorsi legali tra i nostri continenti può creare un'alternativa reale e sicura ai pericolosi viaggi in mare". "In Ue stiamo lavorando per promuovere il reinsediamento e l'ammissione umanitaria. Dobbiamo unire le forze per smantellare il modello di business crudele e illegale dei criminali e sensibilizzare le persone sulle bugie che i trafficanti diffondono", ha evidenziato, mettendo anche in luce il recente accordo stretto con la Tunisia. "Vogliamo che il nostro accordo con la Tunisia sia un modello. Un progetto per il futuro per altri partenariati con altri Paesi della regione", ha sottolineato von der Leyen. L'intenzione è chiara: "Adottare un approccio pragmatico basato sulla condivisione di interessi e valori comuni. Vogliamo trovare soluzioni su misura per le realtà locali".

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