Mes, Salvini: "Meglio debito pubblico in mano a italiani". Schlein: "Tema di credibilità"

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Il Meccanismo europeo di stabilità continua a far discutere, dopo l’assenza della maggioranza nell’ultimo voto in Commissione. “Preferisco che le infrastrutture, le scuole e le strade italiane vengano costruite chiedendo i soldi ai cittadini”, ha dichiarato il vicepremier leghista. “Non si capisce l’atteggiamento di Meloni in Europa, piace solo ai falchi perché è un euroburocrate”, ha attaccato il leader del M5s Giuseppe Conte. Il governo intanto valuta di posticipare la discussione in Aula a settembre

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Resta altissima la tensione politica intorno al Mes (CHE COS'È), con esponenti della maggioranza e delle opposizioni che continuano a intervenire sul tema. La situazione, diventata spinosa dopo la lettera del capo di gabinetto del Mef Stefano Varone e l'assenza della maggioranza durante l'ultimo voto in commissione, si è ancor di più intricata oggi dopo che il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini ha dichiarato: "Non ritengo che ci sia bisogno di mettersi in mano a fondi stranieri e a soggetti stranieri anche perché 600mila italiani nei giorni scorsi hanno sottoscritto i buoni del Tesoro per più di 18 miliardi di euro”. Un oltranzismo ben impersonato dal senatore Claudio Borghi, che ha promesso di non votare "mai una cosa del genere", convinto che "altrettanto farà tutta la Lega, in coerenza con dodici anni di battaglie". Un atteggiamento stigmatizzato in ambienti di FdI, dove circola il sospetto che Salvini "non giochi di squadra" e stia mettendo "in difficoltà Giorgia". Tra l'altro, in un momento in cui a livello internazionale ha appena preso forma la tregua con Parigi e sono in gioco alcune partite decisive sul tavolo europeo, dalla finalizzazione dell'accordo sui migranti al Pnrr.

Tajani: “Prima ero favorevole, ora Mes non ha controlli”

E sul tema è intervenuto anche l’altro vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che durante l’evento "Europa in comune" a Roma ha detto: “Ero favorevole al Mes prima che arrivasse il Recovery Plan", ma "il regolamento attuale non pone alcun controllo da parte del Parlamento Europeo e della Commissione europea e questo non va bene”.

Discussione posticipata a settembre?

Anche per via di queste tensioni la strategia del governo e della maggioranza sarebbe quella di posticipare la discussione sul Mes in Parlamento a settembre. Una visione che non può essere apertamente dichiarata, ma nella maggioranza è questa la linea che si cercherà di seguire nelle prossime settimane. A partire dalla conferenza dei capigruppo della Camera di mercoledì pomeriggio, quando il centrodestra proporrà di far slittare al prossimo mese l'approdo in Aula, previsto per il 30 giugno, sottolineando che la vigilia coinciderebbe con la trasferta di Giorgia Meloni a Bruxelles, e si rischierebbe di mettere in difficoltà il lavoro della premier. A luglio, però, il calendario sarà ingolfato di decreti, ad agosto non si discutono materie non urgenti, e quindi ecco come si potrebbe scavallare l'estate rinviando uno degli scogli che più ha creato problemi alla tenuta del governo.

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Schlein attacca il governo

Alle dichiarazioni dei membri del governo non ha mancato di rispondere la segretaria del Partito democratico Elly Schlein, che ha attaccato anche Salvini, il quale aveva sottolineato di “sentirsi più sicuro se le infrastrutture, le scuole e le strade italiane vengano costruite chiedendo i soldi ai cittadini, così resta un debito nazionale”. “Ho trovato grave che i partiti della maggioranza per le loro divisioni abbiano disertato il voto. Quello del Mes è un tema di credibilita internazionale del Paese per gli impegni presi. Da giurista dico "Pacta sunt servanda". La ratifica non significa accedere alle risorse del Mes”, ha dichiarato Schlein al Convegno dei giovani imprenditori di Confindustria in corso a Rapallo.

Conte: “Meloni euroburocrate”

Al meeting ligure si è collegato anche il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che non ha avuto parole tenere per la presidente del Consiglio Meloni. “Il suo atteggiamento in Europa è incomprensibile. Da un alto occhieggia a Visegrad e a Vox. Dall'altro non riesce a costruire nulla. Sul Mes stanno facendo fare una figura pessima al Paese, hanno fatto battaglie in Europa per non far utilizzare il Pos e per le concessioni balneari, ridicole. Meloni piace solo ai falchi perché la considerano un euroburocrate”.

Renzi: “Problema vero del governo è il Mes”            

E sul tema del Meccanismo europeo di stabilità è intervenuto anche l’ex premier e leader di Italia Viva, Matteo Renzi: “Penso che il vero problema del governo sia più nelle questioni del Mes. Non si è mai visto un presidente o una presidente del consiglio che per 5 giorni non fa il consiglio dei ministri per motivi personali, perché ieri la verità è che non erano d'accordo sul Mes, questo è il tema politico vero. Qui o cambiano idea e qualcuno perde la faccia, o mantengono le stesse idee ma perdono larga parte dell'ancoraggio europeo".

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