Un parere tecnico del ministero invita alla ratifica del Mes, negando effetti negativi e anzi ipotizzando un miglioramento del rating dell'Italia. Gelo della Lega nei confronti del suo ministro Giorgetti e opposizioni all'attacco. Gelmini a Sky TG24: "Mancata ratifica è un problema per il Paese"
Un parere tecnico del Ministero dell'Economia invita alla ratifica del Mes, negando effetti negativi e anzi ipotizzando un miglioramento del rating dell'Italia. Gelo della Lega nei confronti del suo ministro Giorgetti e opposizioni all'attacco. "Sul Mes decide il Parlamento. Se arriverà la discussione in Parlamento, lì si voterà. Quella del ministero dell'Economia è un'opinione tecnica. Tecnicamente uno può fare i conti per quello che è il bilancio pubblico poi politicamente tutto il centrodestra, dalla Meloni al sottoscritto, ha sempre ritenuto che in questo momento il Mes non è uno strumento utile per il paese" ha commentato il ministro delle Infrastrutture e Matteo Salvini questa mattina a margine dei cantieri della metro C a Roma. "Ieri ero a pranzo con Giorgetti - ha detto ancora - Abbiamo parlato di questo è di tanto altro e siamo in perfetta sintonia"
Gelmini a Sky TG24: "Non ratifica è un problema per il Paese"
Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione ospite di Sky TG24 intanto attacca: "Dentro alla maggioranza alcune contraddizioni ci sono e sul Mes sono emerse con forza. E' surreale che sia stato il capo gabinetto del Mef e non l'opposizione a fare crollare tutta la propaganda della maggioranza sul Mes. Il fatto che questa maggioranza non si decide a ratificare il Mes è un problema per il Paese. Ed è anche un problema per il ministero dell'Economia".
Il parere "tecnico" del ministero"
La ratifica del Mes non produrrebbe "nuovi o maggiori oneri", non si intravede "un peggioramento del rischio" e anzi potrebbe portare a un miglioramento del rating dell'Italia, si legge nel parere del capo di gabinetto del ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti diffuso ieri. Un'analisi puramente "tecnica", dicono a più voci dal governo, a partire proprio da Salvini. Sono però stati decisamente politici gli effetti della lettera che sembra mettere alla prova il muro sin qui opposto da Giorgia Meloni alla ratifica del Meccanismo europeo di stabilità, generando tensione nel centrodestra. Anche perché i più irremovibili sull'argomento sono proprio nella Lega, il partito di Giorgetti.
La Lega sconfessa Giorgetti
I"Sul Mes non è successo niente", aveva già tagliato corto il vicesegretario Davide Crippa: il parere del Mef ha "la firma di un tecnico che fa un altro mestiere" ma "la politica dice che il Mes non si ratifica. La posizione della Lega sempre stata chiara: non serve quindi, noi rimaniamo nella posizione contraria alla ratifica del Mes". Più di un ministro la pensa diversamente. Incluso Giorgetti, che dall'Eurogruppo riceve costanti sollecitazioni sulla ratifica. Meloni era a conoscenza della mossa del Mef, assicurano nel governo. "Su simili questioni gli uffici si allineano", aggiungono da più fronti. Dal punto di vista tecnico, è l'altra parte del ragionamento che si fa nel governo, non ci sono controindicazioni alla ratifica. La questione è politica, come la strategia di Palazzo Chigi di usare questa leva su vari tavoli di trattativa, dal nuovo Patto di stabilità alle regole dell'Unione bancaria, passando per il Pnrr.
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La maggioranza va sotto in commissione al Senato
Intanto Forza Italia ieri ha fatto mancare i voti al dl Lavoro mandando la maggioranza sotto in commissione al Senato. Le fibrillazioni in Forza Italia sono infatti molto probabilmente la prima causa per cui la maggioranza nelle stesse ore è andata sotto al Senato in commissione, in un passaggio dell'esame del decreto lavoro. "Questo è solo l'inizio", l'avvertimento politico mormorato da Claudio Lotito, uno dei due azzurri assenti. "Un semplice ritardo", è stata poi la giustificazione. Ma gli alleati di FdI non sono tranquilli, temono "mesi di rischio Vietnam" a Palazzo Madama.
L'attacco delle opposizioni
E le opposizioni hanno quanto basta per attaccare: per il leader M5s Giuseppe Conte l'esecutivo è "allo sbando". Per la segretaria del Pd Elly Schlein "su queste questioni è profondamente diviso".