Ciriani a Sky TG24: "Corte dei Conti? Servono controlli meno pesanti"

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"Servono controlli meno pesanti, meno oppressivi perché da parte degli amministratori c'è spesso la paura di firmare", ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento

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Sulla Corte dei Conti "non si tratta diun colpo di spugna, al contrario". Il punto è che "servono controlli meno pesanti, meno oppressivi perché da parte degli amministratori c'è spesso la paura di firmare" i documenti "perché poi arriva la Corte dei Conti, la procura. Questo è un problema che esiste". Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, a Sky TG24, parlando del Pnrr. E sul maltempo: "Entro oggi sarà chiuso il decreto e poi inviato alle Camere per essere esaminato, spero con il concorso di tutti, in tempio molto rapidi". E sul commissario: "Ho massima stima per Figliuolo, ma per adesso non posso dare avvio al totonomi, sarebbe scorretto. La decisione la prenderà il Consiglio dei ministri. Con tutto il rispetto in questo momento non è tanto fondamentale capire chi farà il commissario, ma in che modo spendere i soldi e velocemente. Su chi farà il commissario ragioneremo dopo, senza politicizzare questo problema, è l'ultima necessità per l'Emilia Romagna e il Paese". (MALTEMPO IN EMILIA ROMAGNA - LA VISITA DI SERGIO MATTARELLA)

Le dichiarazioni

E sull'incontro ieri del governo, Ciriani ha aggiunto: "Si è parlato di molte cose. Tra queste, della Finanziaria del 2023-2024. Il governo Meloni vuole far ripartire il paese. Arriviamo dalla pandemia, dalla guerra in Ucraina, che ha messo a repentaglio i conti pubblici. Detto questo, le prospettive di crescita sono buone, grazie anche al contributo del governo. Abbiamo trovato molte disponilità dalle categorie dei sindacati. Ci auguriamo che il confronto possa continuare. Ci deve essere la responsabiltià di non rispondere no. Vogliamo ribadire che l'atteggiamento del governo nei confronti di chi produce ricchezza non è vessatorio. Il rapporto fra governo e impresa vuole cambiare e la riforma fiscale va verso questa direzione. Puniamo chi non paga le tasse ma riconosciamo la figura dell'imprenditore come persona che produce ricchezza e offre lavoro.

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