Elezioni comunali ad Ancona 2023, chi sono i candidati sindaco e come si vota

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Il 14 e il 15 maggio i cittadini del capoluogo marchigiano sono chiamati alle urne per eleggere il nuovo primo cittadino. A sfidarsi sono in 6: Marco Battino, Roberto Rubegni, Francesco Rubini Filogna, Daniele Silvetti, Ida Simonella ed Enrico Sparapani

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Urne aperte ad Ancona il 14 e il 15 maggio per eleggere il nuovo sindaco della città e il consiglio comunale. Presentate 18 liste, a sfidarsi per la poltrona di primo cittadino sono in 6: Marco Battino, Roberto Rubegni, Francesco Rubini Filogna, Daniele Silvetti, Ida Simonella ed Enrico Sparapani. Sono invece 536 i candidati consiglieri comunali che si contendono i 32 scranni. Domenica 14 maggio si vota dalle 7 alle 23 e lunedì 15 maggio dalle 7 alle 15. L’eventuale ballottaggio sarà domenica 28 maggio dalle 7 alle 23 e lunedì 29 maggio dalle 7 alle 15 (ELEZIONI COMUNALI: TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE).

Chi sono i candidati sindaco di Ancona

Tra gli aspiranti sindaco di Ancona c’è Marco Battino, sostenuto dalla lista “Ripartiamo dai giovani”, formata da tutti under 30. Ha 22 anni ed è il più giovane candidato della città. Altro aspirante primo cittadino del capoluogo marchigiano è Roberto Rubegni, sostenuto da Europa Verde. È un commercialista di 57 anni, ex presidente di AnconaAmbiente. Francesco Rubini è il candidato sostenuto da “Altra Idea di Città” e “Ancona città aperta”. Avvocato di 32 anni è per la seconda in volta in lizza come candidato sindaco. Nel 2013 a 22 anni è stato tra i più giovani consiglieri comunali della città. Daniele Silvetti è sostenuto invece da sette liste: oltre a "Udc" e "Forza Italia", "Silvetti sindaco per Ancona Protagonista", "Fratelli d'Italia", "Lega Salvini Ancona", "Rinasci Ancona - Civici e Solidali - Silvetti sindaco", "Civitas Civici Salvi”. Ida Simonella è la candidata del centrosinistra sostenuta da sei liste: Ancona Futura, "Ancona-Diamoci del Noi", "Pd", "Riformisti Azione-Iv-Calenda-Simonella sindaco", "Ancona Popolare-Centristi per Ancona" e “Repubblicani”. È l'attuale assessore al Piano Strategico e al Porto dell'amministrazione guidata dalla dem Valeria Mancinelli. Infine Enrico Sparapani: è il candidato del Movimento 5 stelle. Ingegnere civile, 50 anni, è nel M5s dal 2018.

Un momento delle votazioni per le elezioni comunali a Roma nel seggio di Piazza del Collegio Romano, 05 giugno 2016. ANSA/ANGELO CARCONI

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Come si vota

I Comuni con una popolazione che supera i 15mila abitanti seguono un sistema elettorale di tipo maggioritario. Ci si ferma al primo turno se un candidato riesce a ottenere subito la maggioranza assoluta dei voti espressi (almeno il 50%+1). Se invece il risultato finale è al di sotto di questa soglia bisogna andare al ballottaggio, dove si scontrano soltanto i due candidati che hanno preso più voti degli altri. Al secondo turno il meccanismo per la vittoria cambia: è sufficiente la maggioranza semplice per essere eletti. Diventa quindi sindaco chi prende anche solo un voto in più del suo avversario. Un elettore, sempre nei Comuni al di sopra dei 15mila abitanti, può decidere di votare un candidato sindaco e insieme una lista a cui non è collegato: significa che è concesso il voto disgiunto. Il Consiglio comunale viene rinnovato in occasione dell’elezione del nuovo sindaco. È diverso però il sistema elettorale con cui vengono ripartiti i seggi, che in questo caso è proporzionale. Funziona così: il 60% dei posti disponibili vanno automaticamente alle liste che appoggiano il sindaco che risulta eletto. Il rimanente 40% viene spartito, tra le altre liste, in maniera proporzionale al numero di voti ricevuti da ciascuna.

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