Le elezioni regionali sono il primo vero test per governo, maggioranza e opposizione

Politica
Alessandro Taballione

Alessandro Taballione

Il voto del 12 e 13 Febbraio porterà alle urne gli elettori di Lombardia e Lazio.  La coalizione guidata dalla leader di Fratelli d'Italia si presenta compatta a sostegno del governatore uscente Attilio Fontana in Lombardia e ha scelto Francesco Rocca nel Lazio. Il PD ha stretto una alleanza con i 5 stelle nel nord intorno al nome di Pierfrancesco Majorino, mentre nel Lazio sosterrà Alessio D'Amato a braccetto con il terzo polo di Calenda e Renzi

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Quando votano più di 12 milioni di cittadini, nelle regioni cardine del Nord e del centro,  Lazio e Lombardia, è difficile considerarlo solo un voto locale.

Sarà un test vero, nazionale. Il primo dopo le politiche di settembre. Il primo che metterà alla prova del voto il governo di Giorgia Meloni e la coalizione di centrodestra. Il primo che metterà di fronte agli elettori una offerta di opposizione per tutti i gusti: dal Pd in pieno travaglio congressuale, al M5s istituzionalizzato di Conte, al terzo polo che sgomita al centro. 

Lombardia, termometro del centrodestra

La Lombardia è stata il totem del centrodestra per anni, e ha sancito il cambio della guardia nella coalizione. Alle politiche, Fratelli D'Italia ha preso il 26%, più della somma degli altri due partiti della coalizione. Forza Italia e Lega infatti sono state appaiate all'8%.

In questa tornata, si è scelto il governatore uscente Fontana. I risultati diranno se la distanza tra FDI e gli alleati è sempre la stessa. Paradossalmente, una pressione troppo forte del partito della Meloni potrebbe spingere Lega e Forza Italia a marcare le differenze per emergere a livello nazionale e recuperare ossigeno elettorale.

Opposizioni a geografia variabile

Guardando alle opposizioni invece lo schema è quantomai assortito. L''idea del campo largo è naufragata il giorno dell'affossamento di Mario Draghi da parte del Movimento. E con essa, si è esaurito il progetto di Enrico Letta.

Il PD arriva al voto con un occhio al congresso, che determinerà la nuova guida politica. Per ora si naviga a vista. 

Nel Lazio a condurre la nave è Alessio D'Amato è sostenuto anche dal Terzo Polo di Calenda e Renzi. In Lombardia  c'è Majorino che ha preso a bordo il Movimento 5 stelle.

Una strategia bifronte che nelle urne, soprattutto nel Lazio, rischia di pagare un prezzo salato. Il centrodestra qui ha scelto unito  e senza distinzioni Francesco Rocca. Il movimento ha candidato Donatella Bianchi. 5 stelle che fino a poche settimane fa in consiglio regionale sostenevano la giunta Zingaretti. Ma dopo la rottura, Giuseppe Conte deve ridefinire l'identità di un movimento in cerca di una nuova spinta. 

La posta in gioco

E' chiaro che un voto così impegnativo, tra l'altro il primo dopo le elezioni politiche è atteso da tutti i protagonisti. Fratelli D'Italia vuole consolidare la sua posizione all'interno della coalizione e verificare che le scelte del governo siano sostenute da due regioni che sono state sempre un affidabile riscontro del clima politico nazionale. 
Forza Italia e Lega, dopo l'8% delle politiche vogliono risalire la china, ed è chiaro che un risultato al di sotto di questa asticella potrebbe spingere ad un profilo più aggressivo per recuperare spazio e voti.

Il centrosinistra è in una fase di grande trasformazione. Fallito (definitivamente?) il progetto di campo largo di Enrico Letta, ora il PD aspetta di capire che volto avrà dopo il congresso.
Stefano Bonaccini, Elly Schlein, Gianni Cuperlo, Paola De Micheli sono 4 possibili segretari molto diversi per radici, impostazione, visione e personalità. L'alleanza con il Movimento in Lombardia e con il terzo polo nel Lazio è una mossa che potrebbe non portare i benefici sperati. Anche perché, proprio nel Lazio si è consumata la rottura più clamorosa. 
Dopo aver governato insieme sotto la Zingaretti, la rottura dovuta alla caduta del governo Draghi  ha mandato in frantumi l'alleanza anche a livello Regionale. 
Giuseppe Conte ha preso in mano il movimento cercando di dargli una nuova fisionomia, al suo interno e nell'immagine esterna. Anche da qui arriva la scelta di una candidatura autonoma per la regione Lazio. 

Il neo eletto presidente della regione Lazio, Francesco Rocca (C) insieme a Fabio Rampelli (D) e Maurizio Gasparri (S) durante i festeggiamenti per la sua vittoria alle elezioni regionali 2023, Roma 13 febbraio 2023.
ANSA/FABIO FRUSTACI

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