"L'Italia non deve piegarsi a nessun ricatto e a nessuna minaccia. Sulle regole dello Stato di diritto non si tratta con nessuno" dice il leader di Forza Italia. Allo stesso tempo, prosegue, "la tutela della salute di ogni persona, anche se detenuta, è un principio sacro"
"L'Italia non deve piegarsi a nessun ricatto e a nessuna minaccia. Sulle regole dello Stato di diritto non si tratta con nessuno. L'uso di metodi violenti o, addirittura, terroristici, qualunque sia la loro origine, non può portare ad altra risposta che alla massima fermezza. Bisogna operare -come del resto si sta facendo - senza nessuna trattativa e nessuna concessione fuori dalla legge". Così Silvio Berlusconi, in un'intervista a Il Giornale, commenta le azioni intimidatorie messe in atto dagli anarchici per chiedere la liberazione di Alfredo Cospito, detenuto in regime di 41 bis e in sciopero della fame da tre mesi.
"Tutela della salute è principio sacro"
"Privare un essere umano della libertà personale - aggiunge l'ex premier - è una cosa molto grave, ma in alcuni casi necessaria. Io sono un garantista, il che significa adottare il massimo delle attenzioni per salvaguardare un possibile innocente, ma sono convinto che i veri colpevoli vadano puniti, anche in maniera severa". "La tutela della salute di ogni persona, anche se detenuta, è un principio sacro. La possibilità di controllare le condizioni di un carcere e quelle di salute di chi è recluso sono tra le prerogative dei parlamentari".
"Civiltà di un Paese dipende anche da condizioni carceri"
"Il grado di civiltà di un Paese dipende anche dalla condizione delle sue carceri. Nelle carceri italiane sono recluse 55.000 persone, quando il numero di posti letto è di 50.000. In alcune carceri vi sono 12 detenuti in una cella, con un solo bagno in condizioni precarie. Il risultato è un suicidio ogni tre giorni nelle nostre carceri. Io mi vergogno di vivere in un Paese che tratta degli esseri umani in questo modo, anche se sono esseri umani che hanno sbagliato. Mi vergogno davvero. E la mia cultura cristiana si ribella a questo stato di cose. Dobbiamo costruire nuove carceri in numero adeguato - conclude Berlusconi - che garantiscano ai detenuti delle condizioni di vita dignitose e ampliare il più possibile le pene alternative al carcere".