Stipendi differenziati ai prof, Valditara riapre dibattito. Landini: “No gabbie salariali”
PoliticaLa proposta del ministro dell'Istruzione Valditara riguardo al trattamento economico differenziato per i professori al nord e al sud per la Cgil è una follia, per il Pd è inaccettabile. Quella che vuole creare il governo, secondo il Movimento 5 Stelle, è una scuola delle disuguaglianze
Si accende il dibattito sulla proposta del governo di differenziare i salari dei professori tra Nord e Sud Italia. La scuola pubblica ha bisogno di nuove forme di finanziamento “anche per coprire gli stipendi dei professori che potrebbero subire una differenziazione regionale e per trovarle, si potrebbe aprire ai finanziamenti privati". Questa è la dichiarazione del ministro dell'istruzione e del merito Giuseppe Valditara che ha suscitato parecchie polemiche. I presidi sono d'accordo, ma il Movimento 5 Stelle lo attacca e anche i sindacati lo contestano.
Landini: "Una follia ritornare alle gabbie salariali”
No alle differenziazioni salariali, sì a un aumento dello stipendio per tutti i professori. Questo il punto di vista del segretario generale nazionale della Cgil, Maurizio Landini. "Credo che tornare a una differenziazione di gabbie salariali come c'era cinquant'anni fa sia una follia", ha ribadito il sindacalista. "Il nostro Paese è già abbastanza diviso, non ha bisogno di aumentare le divisioni". Poi in merito ai contratti pubblici scaduti da anni il sindacalista ha dichiarato: "Bisogna che il governo metta dei soldi che non ha ancora messo" perché i salari, per Landini, devono aumentare per tutti. "L'Italia - ha proseguito - è il Paese che ha i salari più bassi d'Europa". Un altro tema che secondo Landini va affrontato è quello della riduzione della tassazione sugli stipendi perché è uno degli strumenti per aumentarli. "Questo governo, di cui il ministro fa parte, non lo sta facendo", ha commentato Landini per poi aggiungere: "In Italia l'Irpef la pagano i lavoratori dipendenti e i pensionati e la manovra che è appena stata fatta dal governo in realtà non ha agito in questa direzione ma ha fatto condoni fiscali". Per Landini la strada da prendere è quella di una vera lotta all'evasione fiscale "quella di ridurre la tassazione sul lavoro dipendente e sui pensionati", ha concluso Landini.
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Affermazioni inaccettabili per il Pd
Affermazioni inaccettabili da parte del ministro Valditara per il Pd. "Una destra che vuole dividere il Paese e aumentare le diseguaglianze. Così si rischia la desertificazione di aree in cui bisognerebbe tornare a investire sulla scuola". Lo ha dichiarato Elly Schlein, deputata del Partito democratico. "In Italia la dispersione scolastica è il 12,7%, la terza più alta nell'Ue", ha ribadito Nicola Zongaretti. "Più di 1 giovane su 5 che ha genitori che non lavorano o svolgono un lavoro non qualificato in Italia ha abbandonato gli studi, con fortissime differenze territoriali. Si parla tanto di merito, ma la le ragazze e i ragazzi non fuggono dalla scuola perché sfaticati o stupidi. Spessissimo sono costretti a lasciare la scuola e a rinunciare alla più importante possibilità di emanciparsi per le loro condizioni sociali. Siamo noi che chiediamo il rispetto al diritto del merito sancito dall'articolo 34", ha concluso Zingaretti.
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M5S: “Il ministro crea una scuola delle disuguaglianze”
"Valditara getta la maschera e descrive a chi avesse ancora qualche dubbio il modello che vuole realizzare questo governo: la scuola delle disuguaglianze". Lo hanno affermato i capigruppo del Movimento 5 Stelle in commissione Istruzione al Senato e alla Camera Luca Pirondini e Anna Laura Orrico. Il Movimento 5 Stelle è d’accordo nel garantire stipendi più alti al Nord "perché il costo della vita è più alto ma questo non ha nulla a che vedere con il merito, né tiene conto degli sforzi enormi che molti docenti mettono in campo in contesti disagiati, dove la scuola rappresenta il principale presidio democratico", ha ribadito il movimento grillino. Poi conclude: "Quanto allo spalancare le porte ai soldi dei privati tramite sponsorizzazioni, siamo consci della carenza cronica di risorse, ma questo non può portare a soluzioni che rischiano di aumentare il gap non solo tra Nord e Sud, ma anche tra centro e periferia e tra grandi e piccoli centri. Il disegno di Valditara ci inquieta".