Obbligo Pos, Salvini: "Chi paga il caffè con la carta di credito è un rompipalle"

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Limite minimo per l'obbligo di pagamento con carte portato a 60 euro nella bozza di manovra: il vicepremier difende la misura e attacca chi non paga cifre basse con i contanti

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“Io sono un liberale, ognuno deve essere libero di pagare come vuole. Se uno vuole pagare due euro il caffè con la carta di credito è solo un rompipalle. Io cerco di pagare in contanti, perché a me piace andare a prelevare al bancomat" ha detto Matteo Salvini ai giornalisti, in una pausa del processo Open Arms che lo vede imputato nell'aula bunker dell'Ucciardone a Palermo. Nella bozza di manovra, infatti, è stato aumentato a 60 euro il limite minimo sopra il quale è obbligatorio per i commercianti accettare i pagamenti elettronici. La misura trova molti oppositori tra cui appunto il ministro delle Infrastrutture.

Federconsumatori: "Così si torna all'età della pietra"

Federconsumatori boccia la misura, sottolineando che "mentre nel resto d'Europa e del mondo si incentiva l'utilizzo della moneta elettronica, in Italia torniamo all'età della pietra, obbligando i cittadini a pagare in contanti". Adesso dovrà passare l'esame delle Camere, ma da Federconsumatori arrivano già degli appelli agli esercenti: "Consentire ai cittadini di pagare con la modalità a loro più comoda è un segno di civiltà. Una volta entrata in vigore la norma, se non vi sarà un rinsavimento da parte del Governo, chiederemo ai cittadini di collaborare a stilare una mappatura, che renderemo pubblica su tutti i nostri siti, degli esercizi e attività che non accettano il pagamento con Pos sotto la soglia d'obbligo". 

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