Letta attacca La Russa sul 25 aprile: "Parole gravi, disonora il Senato"

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Il un’intervista a La Stampa, il segretario uscente del Pd attacca il presidente di Palazzo Madama per l’intervista rilasciata allo stesso quotidiano in cui definiva la ricorrenza come una celebrazione “ad appannaggio di una certa sinistra in cui si celebra qualcosa di diverso dalla libertà e dalla democrazia”. “Non cerchi alibi, sono parole inaccettabili dalla seconda carica dello Stato”, tuona il leader dem  

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Enrico Letta torna ad accendere la polemica sulle parole del presidente di Palazzo Madama Ignazio La Russa, che in un’intervista a La Stampa aveva parlato del 25 aprile definendola una festa “ad appannaggio di una certa sinistra” dove “non si celebra la libertà e la democrazia ma qualcosa di completamente diverso”. “Parole gravi e inaccettabili da chi ricopre la seconda carica dello Stato”, ha detto allo stesso quotidiano il segretario uscente del Pd. Che ha aggiunto: “Non cerchi alibi, così disonora il Senato”. 

Un ruolo da onorare

“La Russa è presidente del Senato e dunque anche supplente del Presidente della Repubblica. Si tratta del ruolo più unitario che esista e proprio per questo bisognerebbe onorarlo evitando affermazioni e atteggiamenti che invece dividono”, ha spiegato il leader dem. Che sul cofondatore di Fratelli d’Italia ha poi aggiunto: “Il giorno del suo insediamento ero rimasto colpito dalla citazione di Luciano Violante e avevo persino creduto al fatto che avrebbe cercato di seguirne le orme, svolgendo lo stesso ruolo superpartes e costruendo gli stessi ponti. Invece non rinuncia a essere quello che è sempre stato”. 

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"Ponga rimedio"

“Ho visto che ha tentato di aggiustare il tiro ma, se è possibile, ha peggiorato le cose. Il suo è solo un alibi, peraltro debole”, ha proseguito Letta. "Il presidente del Senato può sempre rimediare, dichiarando che se lui ha quel ruolo lo deve proprio al 25 aprile, giorno che segnò la libertà per tutti gli italiani. Anche per coloro che stavano dalla parte sbagliata", ha aggiunto il leader dem. Che poi ha concluso: "Lo aspetto in piazza. Ha una grande occasione di pacificazione e la deve sfruttare. Basta che dica l'opposto di quello che ha dichiarato". 

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Le parole di La Russa

In un’intervista a La Stampa pubblicata il 30 ottobre, a La Russa era stato domandato se avesse celebrato la festa della Liberazione dal Nazifascismo e lui aveva risposto così: "Dipende. Certo non sfilerò nei cortei per come si svolgono oggi. Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra". Poi aveva precisato di aver sempre vissuto in famiglia “una condanna feroce delle leggi razziali” e di avere “un rapporto strettissimo con la comunità ebraica milanese”. 

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