Senato, Renzi apre a Meloni: “Su sfida presidenzialismo ci siamo. Nordio? Scelta migliore”

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A Palazzo Madama si vota la fiducia al governo di Giorgia Meloni. Il leader di Italia viva, nelle dichiarazioni di voto, dice: "Facendo opposizione, noi cerchiamo di dare una mano alla nostra democrazia”. E aggiunge: "Se la maggioranza vorrà sfidarci sull'elezione diretta del presidente del Consiglio, quello che noi abbiamo chiamato il sindaco di Italia, noi ci saremo”. In diversi passaggi ha strappato applausi anche ai senatori del centrodestra 

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No alla fiducia, ma una chiara apertura su riforme e presidenzialismo. Matteo Renzi, leader di Italia viva, ha preso la parola al Senato nel corso delle dichiarazioni di voto per la fiducia al nuovo esecutivo, lasciando intendere che sulla riforma del presidenzialismo le porte restano aperte (LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI). "Il gruppo di Azione e Iv voterà no alla fiducia al governo Meloni per le ragioni che hanno ben argomentato i colleghi che mi hanno preceduto - ha detto Renzi - facendo opposizione, noi cerchiamo di dare una mano alla nostra democrazia, come devono fare le persone che riconoscono quelli che escono vincenti dalle elezioni". Poi ha aggiunto: "Le faremo opposizione, a viso aperto, con la politica, non con il vocabolario". "Le auguro - ha detto in un altro passaggio - di vincere la sfida del governo sapendo che noi saremo da un'altra parte". Renzi ha replicato alle citazioni di ieri delle donne da parte di Giorgia Meloni con quelle di Artemisia e di Alda Merini. "Quando me ne sono andato da Palazzo Chigi - ha sottolineato - una delle cose che mi ha fatto stare meglio è stata una frase della Merini: 'La migliore vendetta è la felicità'". "Noi - ha concluso - le saremo lealmente contro ma pronti a dare una mano per il bene del Paese".

Renzi: “Su sfida presidenzialismo ci siamo”

Il leader di Iv, Matteo Renzi, nelle dichiarazioni di voto alla fiducia al governo ha però aperto al dialogo sul presidenzialismo. "Se la maggioranza vorrà sfidarci sull'elezione diretta del presidente del Consiglio, quello che noi abbiamo chiamato il sindaco di Italia, noi ci saremo. Il punto fondamentale è che se c'è un'apertura sulle riforme costituzionali un no a prescindere è sbagliato”.

Renzi: masochista attaccare Meloni su rappresentanza femminile

"Tutto si può dire alla presidente Meloni, tutto, ma la 31esima presidente del Consiglio dopo 30 maschietti, è una donna che ha vinto delle battaglie. La contesto, ma andarla ad attaccare sulla rappresentanza femminile non è ridicolo, è masochismo”, ha detto Renzi, rivolgendosi al Pd dopo lo scambio ieri alla Camera tra la premier Giorgia Meloni e la dem Debora Serracchiani. Renzi ha aggiunto come il discorso della premier sia stato “molto politico”, ma “il centrodestra ha il dovere di governare”. Poi ha invitato a “non confondere sovranità con sovranismo” e sull’immigrazione ha aggiunto: "Giochiamo la carta della cultura”. 

Renzi strappa applausi a senatori centrodestra 

L’intervento di Matteo Renzi ha strappato quattro applausi ai senatori del centrodestra, destando anche la viva attenzione di Giorgia Meloni che, con l'espressione divertita ha scambiato qualche parola con Matteo Salvini. L'entusiasmo del centrodestra si è manifestato quando Renzi ha criticato il Pd per aver messo nel mirino alcune scelte del governo e in particolare la decisione di inserire il termine "merito" nel nome del Ministero dell'Istruzione e sul fatto che la prima premier donna non rappresenti appieno le donne. "Ma scusate, questo è masochismo" ha affermato al termine di questa parte di intervento, suscitando non solo gli applausi ma anche l'ilarità del centrodestra.

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