Mattarella ad Assisi: "Non arrendersi alla guerra, interrompere spirale"

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Il capo dello Stato è oggi nella città umbra, dove sono in corso i festeggiamenti in onore del santo patrono d’Italia. Nelle sue parole, pronunciate dal Loggiato del Sacro Convento, inevitabili i riferimenti all'attualità, dal conflitto in Ucraina fino alla lotta alla pandemia

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è ad Assisi per partecipare alle celebrazioni in onore di San Francesco, patrono d'Italia. "Non ci arrendiamo alla logica di guerra, che consuma la ragione e la vita delle persone e spinge a intollerabili crescendo di morti e devastazioni. Che sta rendendo il mondo più povero e rischia di avviarlo verso la distruzione. E allora la richiesta di abbandonare la prepotenza

che ha scatenato la guerra. E allora il dialogo. Per interrompere questa spirale", ha detto il capo dello Stato.

Le parole di Mattarella

“C’è una pace tradita nel cuore dell’Europa", ha aggiunto Mattarella con un riferimento all’Ucraina ma anche a quanto successo “nella prima metà del secolo scorso, quando l'Europa aveva conosciuto gli abissi del male e si era riscattata con nuovi ordinamenti interni e internazionali”. Nel suo discorso dal Loggiato del Sacro Convento, trova spazio anche un riferimento al creato e all’ambiente, un tema in sintonia con San Francesco: "La pace non è soltanto assenza di combattimenti bensì - ci ricorda san Francesco - è connaturata all'armonia con il Creato. Quando si consumano a dismisura le risorse, quando si depreda la natura, quando si creano disuguaglianze tra i popoli, quando si inaridisce il destino delle generazioni future, ci si allontana dalla pace. Dobbiamo riparare, restituire. È la grande urgenza della nostra epoca”, ha dichiarato il presidente della Repubblica. Poi anche un cenno al Covid: “La pandemia non è definitivamente sconfitta, anche se l'azione dei vaccini e la risposta responsabile degli italiani ne hanno frenato l'espansione, ridotto grandemente la pericolosità e salvato la vita a decine di migliaia di persone. Occorrerà ancora intelligenza collettiva e responsabilità”, ha dichiarato Mattarella, che ha chiesto maggiore coerenza nei comportamenti. "Francesco attribuiva maggiore importanza alla coerenza degli atti di ciascuno piuttosto che alle parole che li descrivono e li interpretano. Più che le parole sono i comportamenti che parlano, e la coerenza è la modalità per dialogare in modo autentico. Abbiamo bisogno dello spirito di Assisi", ha concluso il presidente.

L’accensione della lampada

Per il 2022, in occasione dei due anni dallo scoppio della pandemia, è stata l'Italia intera, e non una singola regione come avviene di solito, ad accendere la lampada che arde ad Assisi presso la tomba di San Francesco. Per questo è stato invitato il presidente Mattarella, che ha partecipato alla celebrazione liturgica nella Basilica superiore prima di rivolgere il suo discorso. In precedenza era stato fra Giulio Cesareo ad annunciare che nel 2023 sarà la Valle D'Aosta ad offrire l'olio che alimenta la lampada votiva sulla tomba del Santo Patrono d'Italia.

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