I due leader al Super Studio di via Tortona a Milano. Si accende lo scontro col Pd. Il capo di Azione: ""Quella di Letta è una strategia folle, un 'comitato di liberazione nazionale' senza i 5 Stelle ma con i loro sosia, il Paese non va diviso a martellate". Poi dice: "Cresceremo e cambieremo lo scenaro politico". Il segretario di Italia Viva: "L''Europa ha bisogno del nostro impegno"
Con un abbraccio tra Carlo Calenda e Matteo Renzi, seguito dal boato degli applausi dei numerosi presenti, si alza il sipario sulla campagna elettorale del Terzo Polo a Milano, "cuore di una borghesia illuminata che non deve aver paura di chiamarsi tale", sostiene Calenda, perché in Italia "ci vuole una classe dirigente". All'evento assistono oltre 5mila persone. Il Super Studio di via Tortona è tutto esaurito e molto restano fuori, tra rabbia e grida, fino all'intervento delle forze dell'ordine. Toni entusiastici, luci e tappeti blu fanno da cornice alla manifestazione, che prende il via ufficialmente con le note dell'inno d'Italia e tutti i presenti in piedi (VERSO LE ELEZIONI, SEGUI GLI AGGIORNAMENTI LIVE).
Renzi: "Siamo l'unico voto utile". Calenda: "Al Senato fermeremo la destra"
"Siamo l'unico voto utile perché l'Italia torni a crescere", dice subito Renzi dal palco. "Dobbiamo salvare il Paese - sostiene -: da una parte c'è una destra sovranista tra le peggiori in Europa, dall'altra una sinistra populista". E soprattutto "nessuno è innocente" come dirà anche Mariastella Gelmini: "A destra, a sinistra e nel M5s, c'è chi ha mandato a casa Draghi, mentre noi l'abbiamo sostenuto", sottolinea il numero uno di Italia Viva. Torna sul voto utile anche Carlo Calenda, che dal palco parla per oltre mezz'ora: non si tratta di una replica al Pd, spiega, "è un dato di fatto, ci sono quattro coalizioni, non c'è fattualmente voto utile che non sia sul plurinominale, in particolare al Senato. Ed è lì che fermeremo la destra, ma non la fermeremo dicendo 'fermiamo la destra' ma dicendo agli italiani quello che vogliamo fare. È l'unico voto utile che c'è". Le parole del leader di Azione sono rivolte "a tutti quelli che si sono stancati della 'politica contro': non ci troverete contro nessuno".
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Il leader di Azione a Letta: "Ricordati da che storia vieni"
Calenda si è rivolto anche al segretario del Pd Enrico Letta, accusato di non avere occhi da tigre ma strabici: "Ricordati da che storia vieni, non è così schematica 'Berlinguer-Almirante'. C'era qualcosa di mezzo in Italia ed è molto importante". Si parla anche del rapporto tra le 'teste' del polo bicefalo. Renzi si copre di umiltà: "La generosità non è eroismo, è la capacità di riconoscersi parte di una squadra. Per questo io per primo sono felice che a guidare questa partita sia Carlo e io al suo fianco, avendo fatto un passo indietro". Calenda, a chi gli chiede se esclude attriti in futuro, replica: "Nella vita ho imparato a non escludere niente", ma "non è importante quello che noi ci diciamo o come lavoriamo insieme, perché lo abbiamo fatto e anche bene. Quello che è importante è rappresentare la stessa area politica con coerenza: oggi siamo l'unica formazione politica che in Europa è all'interno dello stesso gruppo".
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Calenda: "Terzo polo crescerà prima e dopo le elezioni"
Calenda è ottimista riguardo il futuro del suo partito: "È indubbio che (il Terzo Polo ndr) è una cosa che crescerà, prima e dopo delle elezioni e cambierà lo scenario politico italiano - assicura - Abbiamo iniziato a Roma al 5 per cento e abbiamo finito al 20 per cento" e "abbiamo superato nei sondaggi Forza Italia, vediamo di darci una mossa per arrivare dove dobbiamo arrivare". I leader del nuovo movimento si definiscono né di destra né di sinistra ma, a differenza dei Cinque stelle, "noi sappiamo cosa siamo, molto più specificamente di destra o di sinistra: popolari, liberali e riformisti. Sono grandi culture politiche europee che si sono perdute. Quando Draghi parla di spirito repubblicano, questo è quello che noi crediamo sia necessario: Il salario minimo a 9 euro, fare i rigassificatori, aiutare l'Ucraina e essere atlantisti e filo-europei, partecipare tra i grandi paesi europei a costruire l'Europa".