Niente da fare per la prima candidatura presentata in Italia esclusivamente in formato digitale. Per i magistrati non sono soddisfatti i requisiti previsti dalla legge elettorale. Già annunciato un appello per poter partecipare alla tornata elettorale del 25 settembre
Niente da fare per Referendum e democrazia, la lista con cui Marco Cappato si sarebbe dovuto presentare alle prossime elezioni del 25 settembre. Un percorso stoppato dalla Corte d'Appello, che ha giudicato inammissibili le firme raccolte e consegnate per la prima volta digitalmente all'interno di una chiavetta Usb. "Le Corti d'Appello dove ieri sono state depositate le firme digitali a sostegno delle candidature della lista Referendum e democrazia hanno deciso di escludere la nostra presenza alle elezioni del 25 settembre", ha annunciato lo stesso Cappato. "Il diniego di oggi non ci farà desistere, nelle prossime 48 ore", ha aggiunto, "predisporremo i ricorsi urgenti affinché si adegui lo strumento digitale alle farraginose, quanto poco sicure o trasparenti, modalità di raccolta firme cartacee per la presentazione delle candidature per le elezioni politiche" (ELEZIONI POLITICHE. LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA).
"Norme interpretate in maniera restrittiva"
"Le motivazioni differiscono", ha spiegato ancora Cappato, "ma, in tutte le circoscrizioni, non si è tenuto conto delle modificazioni legislative sopravvenute dall'adozione delle legge elettorale e dall'introduzione della firma digitale certificata per sottoscrivere documenti ufficiali". Nel momento in cui si dovrebbe facilitare "la partecipazione popolare alla vita politica del Paese", ha concluso, "si sono interpretate restrittivamente norme datate senza tenere di conto del progressivo ampliamento dell'uso della sottoscrizione digitale nonché il precedente del milione di firme online raccolte l'estate scorsa a sostegno dei referendum eutanasia e cannabis ritenute valide dalla Cassazione"