Il premier Mario Draghi si è dimesso, il governo rimane in carica per gli affari correnti
PoliticaIl presidente del Consiglio lascia dopo la crisi innescata dal M5S e la decisione di ieri di Lega, Forza Italia e pentastellati di non votare la fiducia al Senato. "Certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato, grazie per questo e per tutto il lavoro fatto in questo periodo", ha detto il premier alla Camera
Mario Draghi ha dato le dimissioni da presidente del Consiglio: finisce qui la sua esperienza a Palazzo Chigi (GLI AGGIORNAMENTI LIVE - LO SPECIALE). Il governo rimarrà in carica per gli affari correnti. Ieri Lega, Forza Italia e MoVimento Cinque Stelle hanno deciso di non votare la fiducia alla risoluzione presentata dal senatore Pierferdinando Casini in seguito alle comunicazioni in Senato: il voto si è concluso con 95 sì e 38 no. Stamattina Draghi si è presentato alla Camera e ha detto: "Alla luce del voto espresso ieri sera dal Senato chiedo di sospendere la seduta per recarmi dal presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni". Poi è andato al Colle da Sergio Mattarella, a palazzo Giustinani per incontrare il presidente del Senato Elisabetta Casellati e a Montecitorio per vedere il presidente della Camera Roberto Fico.
La nota del Quirinale
"Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei ministri professor Mario Draghi, il quale, dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato ha reiterato le dimissioni sue e del governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ne ha preso atto, il governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti", ha dichiarato in un video dal Quirinale il Segretario generale della Presidenza della Repubblica, Ugo Zampetti.
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Un Cdm per definire il disbrigo degli affari correnti
Il Consiglio dei Ministri si è riunito in serata per definire il perimetro del disbrigo degli affari correnti che attende il governo dimissionario di Draghi. Nello specifico, il "disbrigo degli affari correnti" prevede che l'esecutivo si limiti ad assicurare una continuità amministrativa e ad adottare atti urgenti. In particolare il governo potrà emanare decreti legge in quanto dettati da casi di necessità e urgenza ed esaminare i relativi disegni di conversione; esaminare i disegni di legge di ratifica dei trattati, i ddl di delegazione europea e della legge europea se si tratta di atti dovuti, in quanto adempimento ad obblighi internazionali o derivanti dall'appartenenza all'Ue. Al contrario, il governo non potrà esaminare nuovi disegni di legge, a meno che non siano imposti da obblighi internazionali; potrà approvare decreti legislativi solo se serve ad evitarne la scadenza dei termini; non dovrà adottare nuovi regolamenti ministeriali o governativi, a meno che la legge o obblighi internazionali non impongano altrimenti, oppure che siano necessari per l'operatività della pubblica amministrazione o per l'attuazione di riforme già approvate dal parlamento; non procedere con nomine o designazioni che non siano vincolate nei tempi da leggi o regolamenti, o che comunque non siano procrastinabili fino all'entrata in carica del nuovo governo. Sarà una direttiva della Presidenza del Consiglio dei ministri, come è consuetudine, probabilmente tramite un dpcm, a specificare quale sarà l'ambito entro cui si muoverà il presidente del Consiglio dimissionario.
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Le parole di Draghi alla Camera
Stamattina, al suo ingresso alla Camera, Draghi è stato accolto da una lunga standing ovation del centrosinistra e del governo, immobili il centrodestra e il M5S. "Prima di tutto grazie”. Ha detto il presidente del Consiglio. Poi ha aggiunto sorridendo: "Certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato, grazie per questo e per tutto il lavoro fatto in questo periodo".