Di Maio: "Lascio il M5S. Alcuni dirigenti hanno rischiato di indebolire l'Italia". VIDEO
PoliticaIl ministro degli Esteri annuncia l'addio al Movimento: “Da oggi inizia un nuovo percorso. Non ci sarà spazio per odio, populismo, sovrani ed estremismi". "In questo momento storico sostenere i valori europeisti e atlantisti non può essere una colpa", aggiunge. E ribadisce il sostegno a Draghi. In precedenza era stato ricevuto al Quirinale da Mattarella. In giornata ha iniziato a prendere forma anche il nuovo gruppo parlamentare che farà riferimento al ministro
Luigi Di Maio lascia il Movimento 5 Stelle (FOTO). Il ministro degli Esteri l’ha annunciato durante una conferenza stampa a Roma. “È una scelta sofferta che mai avrei immaginato di dover fare”, ha detto. Si è concretizzata, così, la rottura tra lui e il Movimento 5 Stelle. In serata, prima della conferenza, Di Maio è stato ricevuto al Quirinale dal capo dello Stato Sergio Mattarella. E in giornata ha iniziato a prendere forma anche il nuovo gruppo parlamentare che farà riferimento al ministro e che, secondo alcune fonti, si chiamerà “Insieme per il futuro”. Oltre 60 parlamentari, hanno riferito deputati e senatori coinvolti nell'operazione, avrebbero deciso di lasciare il M5S per iscriversi al nuovo gruppo di Di Maio. I pentastellati pronti a seguirlo sarebbero circa 50 alla Camera e una decina al Senato.
L’addio di Di Maio al M5S
"Quella di oggi è una scelta sofferta che mai avrei immaginato di dover fare. Io e tanti lasciamo il M5S, che non sarà più la prima forza politica del Paese", ha detto Di Maio, che ha ringraziato il Movimento "per quello che ha fatto per me". “Inizia un nuovo percorso. Per fare progredire l'Italia da Nord a Sud abbiamo bisogno di aggregare i migliori talenti e le migliori capacità, perché uno non vale l'altro", ha aggiunto. E ancora: “Nessuno ha intenzione di creare una forza politica personale, ci mettiamo in cammino. Partendo dagli amministratori locali. Dovrà essere un'onda con al centro le esigenze territoriali. Non ci sarà spazio per odio, populismo, sovrani ed estremismi". Poi Di Maio ha concluso: "Non ci possiamo permettere passi falsi, dobbiamo costruire il futuro di tutti i cittadini. Ai colleghi e amici dico: mettiamoci in cammino, insieme per il futuro, che sarà di tutti coloro che vorranno condividere questo progetto e saranno i benvenuti".
Di Maio: "Una giornata molto importante"
Davanti ai giornalisti, prima di annunciare l'addio al M5S, Di Maio ha parlato anche di quanto successo oggi al Senato e del nodo Ucraina. "Quella di oggi è stata una giornata molto importante, al Senato è stata votata la risoluzione che rafforza il governo e il presidente Draghi, che andrà al prossimo Consiglio europeo con il forte sostegno delle forze politiche che sostengono l'esecutivo. Dopo settimane di ambiguità, turbolenze e attacchi, oggi siamo arrivati a un voto netto", ha detto Di Maio. "Dovevamo necessariamente scegliere da che parte stare della storia, con l'Ucraina aggredita o la Russia aggressore. Le posizioni di alcuni dirigenti del M5S hanno rischiato di indebolire il nostro Paese", ha aggunto.
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“Continueremo a sostenere Draghi”
Nel suo intervento, Di Maio ha poi ribadito il suo sostegno all’esecutivo. “Faccio parte del governo e credo che l'operato di Draghi sia un orgoglio e continueremo a sostenerlo con lealtà e impegno", ha detto. "In questi mesi la prima forza politica in Parlamento aveva il dovere di sostenere il governo senza ambiguità. Abbiamo scelto di fare un'operazione verità, partendo proprio dall'ambiguità in politica estera del M5S. In questo momento storico sostenere i valori europeisti e atlantisti non può essere una colpa", ha aggiunto. "Pensare di picconare la stabilità del governo solo per ragioni legate alla crisi di consenso è da irresponsabili" , ha attaccato.
Presenti parlamentari pronti a lasciare il M5S
Nella sala dell'Hotel Bernini di Roma, in cui ha parlato Di Maio, si sono presentati anche molti dei parlamentari pronti a lasciare il M5S per seguire il ministro. I deputati e senatori presenti erano una cinquantina. Fra di loro, la viceministro dell'Economia Laura Castelli, Simone Battelli, Davide Serritella, Carla Ruocco, Simone Valente, Francesco D'Uva, Vincenzo Presutto e Primo Di Nicola.
La rottura tra Di Maio e il M5S
I dissapori tra Di Maio e Giuseppe Conte, leader dei pentastellati, si sono aggravati dopo il primo turno delle elezioni comunali dello scorso 12 giugno, a causa degli scarsi risultati ottenuti dal M5S. Poi a gettare benzina sul fuoco è arrivato il dossier armi all’Ucraina. Nei giorni scorsi, infatti, era circolata una bozza di risoluzione in cui un gruppo di senatori 5S chiedeva al governo di impegnarsi “a non procedere" a ulteriori invii di armi a Kiev. Linea, sposata da Conte, da cui Di Maio si è subito dissociato, accendendo lo scontro nel Movimento.