"Credo che M5S debba fare un grande sforzo nella direzione della democrazia interna: nel nuovo corso servirebbe più inclusività, anche a soggetti esterni", ha osservato il Ministro. Dura la replica del presidente pentastellato
"E' normale che l'elettorato sia disorientato ma alle elezioni amministrative non siamo andati mai così male". Lo ha detto il ministro degli Esteri Luigi Di Maio (M5s) parlando con i cronisti davanti alla Camera. Secondo Di Maio "non si può risolvere l'analisi del voto facendo risalire i problemi all'elezione del presidente della Repubblica". "Credo che M5S debba fare un grande sforzo nella direzione della democrazia interna: nel nuovo corso servirebbe più inclusività, anche a soggetti esterni", ha osservato Di Maio aggiungendo, rivolto ai cronisti: "lo dico a voi perché non esiste un altro posto dove poterlo dire". Parlando della presenza pentastellata nella maggioranza: "Non credo che possiamo stare nel governo e poi, per imitare Salvini, un giorno sì ed uno no, si va ad attaccare il governo", ha sottolineato Di Maio.
Conte: "No polemiche quando premier è in missione"
"Mi hanno insegnato che non si fanno polemiche, perché questo rischia di compromettere l'azione del nostro primo ministro in missione a Kiev", ha detto il presidente di M5s, Giuseppe Conte, replicando alle affermazioni di Di Maio. "Su questioni di politica estera non parlo fin quando non termina la missione del premier Draghi". Nella campagna per le amministrative "ho messo la faccia dappertutto - ha aggiunto Conte - so come assumermi la responsabilità quando si ha una leadership politica. Credo che il M5S non abbia mai così discusso al proprio interno, le occasioni per parlare ci sono. Di Maio può chiedere anche audizione: lo sentiremo, se vuole venire a parlare, al Consiglio nazionale. Ci confronteremo in tutte le occasioni" ha sottolineato il leader M5S, rispondendo alle domande dei cronisti nel corso di un punto stampa. Poi ha aggiunto: "Dire che il Movimento 5 Stelle imita Salvini è un'offesa a un'intera comunità che a gran voce ha sempre contrastato una deriva verso il riarmo e all'escalation militare". Conte poi ha attaccato ancora: "Oggi scopro che il ministro degli Esteri non condivide la linea politica del movimento, decisa e deliberata all'unanimità".