Elezioni amministrative, la partita dei leader

Politica

Daria Paoletti

Ecco come si presentano le forze poltiche alla prossima tornata elettorale, Da Meloni a Renzi tastiamo il polso dei protagonisti

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Voti che non abbiano una rilevanza politica nazionale pare non ci siano, se non il giorno dopo e per lo più tra gli sconfitti. E il prossimo turno di amministrative non sfugge alla regola.

il centrodestra che ha  dalle urne  poco da guadagnare e molto da perdere, dato che le amministrazioni uscenti sono per la maggior parte sue, peserà ovunque i rapporti di forza interni: là dove si corre uniti, vedi Palermo e Genova, ma ancora di più dove l'alleanza non ha retto, come a Verona,  a Catanzaro, a Messina o  a Parma.

Giorgia Meloni potrebbe avere molto da raccontare il giorno dopo il voto: una buona affermazione dei suoi, sarà per la leader di Fratelli d'Italia l'ennesima occasione per spostare il baricentro del centrodestra verso il suo partito e puntare dritta alla leadership.

 

A farne le spese rischia di essere Matteo Salvini, impegnato a riconquistare terreno e a rinsaldare un ruolo di capo nel centrodestra che al momento non gli è certo pacificamente riconosciuto. E sulle scelte del segretario in fatto di candidati  e strategie  più di qualcuno dentro al carroccio potrebbe avere da ridere.

 

Ha promesso di tornare a spendersi in prima persona anche Silvio Berlusconi: al Cavaliere, che pure in prospettiva paga lo scotto dell'età, può bastare tenere le posizioni acquisite e dimostrare di essere ago della bilancia della coalizione oltre che partito votato al governo piuttosto che all'opposizione rumorosa.

 

Tutt'altra storia per il centrosinistra: per Enrico Letta la sfida è testare la bontà del campo largo, inteso soprattutto come alleanza con i grillini. Partita facilitata dal fatto che spesso e volentieri il Movimento non presenta neanche un proprio simbolo, rinunciando dunque a pesarsi. Perché la sfida più complessa tocca a Giuseppe Conte: i territori sono da sempre un punto debole per i pentastellati e ad attendere al varco l'ex premier potrebbero esserci le due anime contrapposte: quella che vuole sfilarsi dal governo  ma anche quella filodraghiani di Di Maio

 

Storia a parte  per Matteo Renzi che in più di una città ha scelto di correre con il centrodestra, puntando sugli uomini, dice, più che sulle coalizioni. Un modo forse, anche questo di pesarsi, in vista di un riapprodo, a livello nazionale nell'area di centrosinistra

 

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