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Salvini: “Viaggio in Russia? Andrei anche a Kiev”. Di Maio: “Con Putin parla Draghi”

Politica
Ansa-Ipa

Il leader della Lega torna a parlare della possibilità di andare a Mosca: “Vedremo se sarà tecnicamente possibile adesso o più avanti. Se dovessi riuscire a incontrare Putin gli chiederei il cessate il fuoco”. E precisa: “Non vado a nome del governo”. Di Maio: "Se si deve parlare con Putin ci parla Draghi". Meloni: “Non bisogna dare segnali di crepe sul proprio fronte: serve una grande solidità dell'Occidente”. Letta: “Ennesima boutade, con i governi parlano i governi”

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"Se dovessi riuscire a incontrare Putin gli chiederei, anzitutto, il cessate il fuoco. Incontrerei anche Zelensky. Ci andrei volentieri a Kiev". Così il leader della Lega Matteo Salvini, oggi a Lodi, è tornato sulla possibilità di un suo viaggio in Russia o nella capitale del Paese invaso oltre tre mesi fa dall'esercito di Mosca. "Vedremo - ha aggiunto sull'ipotesi di andare in Russia - se sarà tecnicamente possibile adesso o più avanti. Chiunque possa portare un mattoncino che ricostruisca la casa della pace e del dialogo dovrebbe poterlo fare". Commenta duramente le dichiarazioni di Salvini il ministro degli Esteri Luigi Di Maio: “Se si deve parlare con Putin ci parla Draghi" e comunque "la guerra in Ucraina non è tema di tour estivo. Ognuno di noi, quando fa qualcosa, rappresenta tutto il Paese e ci sarà un motivo per cui a Mosca non ci sia ancora andato nessuno dell'alleanza occidentale”. Il capo della Farnesina ha poi rimarcato che il governo non era stato messo al corrente delle intenzioni di Salvini. Cauta la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni: "Non conosco i contenuti della visita di Salvini a Mosca. Dovrei capirne i contorni”. Mentre il segretario del Pd Enrico Letta attacca: “L'ennesima boutade”. Non si è fatta attendere la risposta alle polemiche di Salvini, che si dice “sconcertato e stupito”. “Andare in questi teatri di guerra – dice il leader leghista - non è come andare un week end a Riccione. Non pretendo applausi ma nemmeno insulti”. Ricevere “insulti, minacce e attacchi per una missione di pace fa riflettere”, dice Salvini, che parla di “reazioni isteriche soprattutto della sinistra”. Su Di Maio, nello specifico, il capo del Carroccio dice che "è il ministro che dovrebbe occuparsi di diplomazia, che manda pseudo piani di pace sconosciuti a tutti, anche a Draghi, e dà del cane a una delle persone con cui deve dialogare: deve studiare ancora un po' di diplomazia" (GUERRA IN UCRAINA: LO SPECIALE - GLI AGGIORNAMENTI IN DIRETTA - IL RACCONTO DEGLI INVIATI). 

Salvini: “Non vado a nome del governo”

"È una possibilità verso la pace - ha proseguito Salvini sulla possibilità di andare a Mosca - Bisogna fare di tutto per riportare a un tavolo chi sta combattendo e fermare l'allargarsi del conflitto. Significa salvare vite in Ucraina e salvare posti di lavoro in Italia. Vedremo". "Mi spiace - ha dichiarato a Lodi, dove stamani è intervenuto a sostegno della candidata sindaco del centrodestra, Sara Casanova - che ci sia qualcuno, soprattutto del Pd, che polemizza. D'Altronde, io non mi rassegno alla guerra prolungata per settimane, mesi e anni e cerco e cercherò di fare di tutto per fermarla questa guerra. Se poi darò il mio piccolo contributo da Milano, da Roma, da Washington, da Mosca, da Pechino, da chissà dove, spero di essere utile. Se tutti si impegnassero per la pace, sarebbe più vicina. La pace dovrebbe essere patrimonio di tutti". Dell’ipotesi di un viaggio in Russia, Salvini ha parlato anche a Sabato Anch'io: "Sono in Italia. Non ho certezze che ci andrò, ci stiamo lavorando. E si va se serve, certezze non ce ne sono. La richiesta di aprire i porti viene da più parti: bisogna insistere. Ci sono buone relazioni, rappresentiamo milioni di italiani". "Per alcuni sarei già partito ieri - ha aggiunto - Non è un viaggio di piacere: si va se serve. Non vado a nome del governo, dò il mio mattoncino". E anche in un’intervista a La Stampa ha ribadito: "È mio dovere fare di tutto per cercare di dare un contributo per il raggiungimento di una pace giusta, usando l'arma più forte: la diplomazia". "Ne sarei felice - ha detto poi al quotidiano torinese parlando della possibilità di andare a Kiev -. Sono in contatto con diversi esponenti ucraini, dopo averne ripetutamente incontrato anche ambasciatore e console". Qualora il viaggio di concretizzasse, ha concluso Salvini, "farò tutti i passaggi necessari e ne parlerò prima di tutto con il presidente Mario Draghi. Ovviamente mi confronterò anche con i vertici della Lega".

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Di Maio: "Italia adatta a soluzione diplomatica"

Di Maio - intervenendo al ‘Forum in Masseria’ - ha fatto riferimento anche al viaggio di Salvini organizzato per mostrare solidarietà ai profughi ucraini in Polonia dello scorso marzo. In quell’occasione il sindaco della città di Przemys aveva contestato il leader del Carroccio sventolando la stessa maglietta con Putin che Salvini aveva indossato nel 2017. "Dopo la performance della trasferta in Polonia andare anche a Mosca...", ha detto Di Maio, prima di aggiungere che i passaggi diplomatici tra Italia e Russia "richiedono ulteriore responsabilità, in un momento così delicato è la postura del Paese che viene rappresentata". Il capo della Farnesina ha però sottolineato che per la guerra in Ucraina “serve una escalation diplomatica” e che “uno dei Paesi che può farlo è l'Italia”. A rendere credibile il ruolo diplomatico di Roma - che "non ha mai smesso e non smetterà di lavorare a una soluzione che possa riaccendere il negoziato" - sono i rapporti italiani con “Paesi che possono contribuire a portare Putin al tavolo". Di Maio ha poi precisato in ogni caso di escludere “che in poche settimane si possa raggiungere la pace”: il percorso non è facile, ma questo “non ci deve fermare nell'obiettivo di raggiungerlo". 

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Meloni: “Non dare segnali di crepe in Occidente”

“Immagino che ne abbia parlato col governo di cui fa parte - ha commentato Giorgia Meloni al Forum in Masseria parlando del possibile viaggio di Salvini -. Quello che credo è che non bisogna dare segnali di crepe sul proprio fronte: serve una grande solidità dell'Occidente".

Letta: “Salvini? Folklore non serve, parlino i governi”

Sull’argomento è intervenuto anche Enrico Letta: “Sento che il Pd oggi è in sintonia con il Paese, altri sono fuori sintonia. Lo vedo da come in queste ore viene accolta l'ennesima boutade di Salvini in partenza per Mosca. Viene derubricata a folklore e credo sia un modo di fare sbagliato in momenti drammatici. Non è con il folklore che si risolvono questi problemi, ma con la serietà”. “Con i governi parlano i governi - ha concluso il segretario dem - Il fatto che in questo momento si discuta della visita di Salvini a Mosca dà l'idea del livello al quale siamo arrivati". Lapidario il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini: “Non commento ipotesi di viaggi anche abbastanza improbabili. Quindi non faccio alcun commento”.

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