Il leader di Forza Italia, intervenendo telefonicamente alla costituente di "Verde è popolare" di Gianfranco Rotondi, ha condannato (per la prima volta) apertamente l’attacco russo in Ucraina. Tajani: "Ha già votato durissima risoluzione europea di condanna"
Di fronte al conflitto in Ucraina "abbiamo un duplice dovere: lavorare per la pace e fare la nostra parte con l'Alleanza atlantica, con l'Occidente e l'Europa per porre fine a una aggressione militare inaccettabile”. Sono le parole del leader di Forza Italia Silvio Berlusconi che, intervenendo telefonicamente alla costituente di "Verde è popolare" di Gianfranco Rotondi, ha condannato (per la prima volta) apertamente l’attacco russo in Ucraina (IL LIVEBLOG). "Il centrodestra è la nostra casa naturale. Insieme oggi sosteniamo il governo Draghi, che noi abbiamo voluto e che deve durare fino alla fine della legislatura, per completare il buon lavoro fatto finora e per fronteggiare i disastrosi effetti della crisi ucraina sul mercato dell'energia e delle materie prime" ha detto ancora Berlusconi, parlando della guerra.
Tajani: "Su Ucraina Berlusconi ha votato risoluzione durissima di condanna"
Sulla posizione di Berlusconi nei confronti della guerra è intervenuto anche il presidente di Forza Italia Tajani che, a Rainews 24, ha ricordato: su Putin "Berlusconi ha fatto. Ha votato al Parlamento europeo una risoluzione durissima di condanna, è un atto politico. Berlusconi ha votato, per un politico il voto e più importante della tattica”. "Berlusconi è uomo di pace e di diplomazia, ha fatto tutto quello che poteva fare, certo ha lavorato a livello internazionale perché cessasse la guerra e non ci sono tentennamenti sull'alleanza atlantica, il rapporto con la Nato e gli Stati Uniti".
Fratoianni (SI): "Berlusconi non nomina Putin"
"Vedo che Berlusconi considera l'invasione russa dell'Ucraina inaccettabile. Meno male. Berlusconi continua però ancora una volta a non nominare Putin" ha scritto invece su Twitter il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni. "Chissà perché, forse è l'imbarazzo - conclude il leader di SI - per averci fatto scampagnate, e pure quegli accordi per il gas di cui vediamo in questi giorni le conseguenze”.