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La guerra tra Russia ed Ucraina "congela" il consenso dei partiti

Politica

Andrea Maggiore

 A scattare la fotografia sull'andamento sostanzialmente stabile delle percentuali di voto è la Supermedia Agi/Youtrend che registra cambiamenti minimi nei flussi elettorali. In testa resta il Pd che guadagna uno 0,1% e raggiunge il 21,5%. Al secondo posto Fratelli d'Italia al 20,3%, mentre la Lega rosicchia uno 0,2% ed è al 17,2%

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La guerra tra Russia e Ucraina (AGGIORNAMENTI LIVE - SPECIALE - VIDEO) catalizza l'attenzione dell'opinione pubblica italiana e intanto inchioda i partiti al consenso che avevano prima dell'inizio delle ostilità che hanno infiammato il cielo ucraino la notte del 24 febbraio. A scattare la fotografia sull'andamento sostanzialmente stabile delle percentuali di voto è la Supermedia Agi/Youtrend che registra cambiamenti minimi nei flussi elettorali. In testa resta il Pd che guadagna uno 0,1% e raggiunge il 21,5%. Al secondo posto Fratelli d'Italia al 20,3%, mentre la Lega rosicchia uno 0,2% ed è al 17,2%. Forza Italia guadagna lo 0,1% e si attesta all'8,5%. Continua la discesa per il Movimento 5 stelle che perde lo 0,2% e si ferma al 13,8%. Nel complesso a rafforzarsi con uno 0,7% è la maggioranza che sostiene il governo Draghi che raggiunge il 72,6% del gradimento e la coalizione del Centrodestra che con un +0,8% arriva al 48,5%. L'alleanza giallorossa formata da Pd, Movimento 5 stelle guadagna lo 0,1 e registra il 37,2% dei consensi. L'arcipelago centrista che non ha ancora trovato una casa comune subisce una flessione minima dello 0,1 e si attesta al 7,3%. 

L'invio delle armi all'Ucraina nel nome dell'unità nazionale

Percentuali di fatto cristallizzate da uno spirito di unità nazionale che ha visto anche l'opposizione di Fratelli d'Italia votare con la maggioranza la risoluzione che ha sancito l'invio di armi al popolo ucraino per sostenere la resistenza di Kiev contro l'invasore sbarcato da Mosca. Anche se al di là della compattezza dimostrata dalle forze politiche sul fronte ucraino non sono mancati nelle ultime settimane gli smarcamenti e qualche scintilla sul versante interno. Sul caro bollette la Lega ha insistito a più riprese sulla necessità di nuovi scostamenti di bilancio con Mario Draghi impegnato in un "catenaccio" per non fare altro deficit nel sostenere famiglie ed imprese. 

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Scontri velenosi che hanno investito anche la riforma della concorrenza in cui era inserita la spinosa questione delle concessioni balneari con l'Europa che preme per aprire le spiagge al mercato e con il centrodestra ricompattato al grido "Non va punita una categoria". Altro terreno minato il nuovo catasto per una riforma che il Presidente del Consiglio ha definito "materia emotiva" con Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia che, a dispetto delle rassicurazioni di palazzo Chigi, bollano come un modo per aumentare le tasse sulla casa grazie ad una "patrimoniale camuffata". Con i tentativi falliti per un soffio del centrodestra di affondare la riforma in commissione. Argomenti delicatissimi che una volta archiviati i lampi di guerra in Ucraina rischiano di far saltare i precari equilibri della maggioranza in nome della difesa del portafoglio degli italiani in un anno che porterà alle elezioni. 

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