Lo ha detto il presidente del Consiglio al termine della sua visita ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso. "La scienza non è soltanto una somma di scoperte. E' soprattutto metodo. Ci ricorda che alla base di ogni dibattito, anche il più acceso, devono esserci evidenze affidabili e verificabili"
"La pandemia ha riproposto la centralità della scienza per le nostre vite e per la nostra società. È il silenzioso lavoro dello scienziato a fare la differenza tra la morte e la vita, tra la disperazione e la speranza". Lo ha detto il premier Mario Draghi, intervenendo ai Laboratori nazionali del Gran Sasso, dove oggi si è recato in visita. "Ma la scienza non è soltanto una somma di scoperte - ha proseguito il presidente del Consiglio -. È soprattutto metodo. Ci ricorda che alla base di ogni dibattito, anche il più acceso, devono esserci evidenze affidabili e verificabili. E che chiunque abbia posizioni di responsabilità o la capacità di influenzare il dibattito pubblico deve distinguere tra i fatti e ciò che è soltanto opinione. Oggi, ci confrontiamo con pulsioni antiscientifiche, che puntano alla delegittimazione dei singoli scienziati o delle loro istituzioni. Dobbiamo difenderli e dobbiamo coltivare la cultura scientifica, promuoverne il ruolo centrale nella società".
A difesa della scienza
"La ricerca scientifica è rigore, entusiasmo, visione - a servizio della collettività e delle generazioni future. Per troppi anni, l’Italia non ha saputo accompagnare i suoi scienziati con la convinzione che meritano. Molti di loro sono partiti - non per scelta ma per costrizione. Troppo pochi sono arrivati a portare qui le loro competenze, la loro passione. Colmare questi ritardi richiede coraggio, determinazione, ma - come ha ricordato oggi il Professor Parisi - soprattutto necessita di continuità. Tocca a noi tutti prenderci cura della scienza, come la scienza si è presa cura di noi". Così il premier Mario Draghi, chiudendo il suo intervento ai Laboratori nazionali del Gran Sasso, dove oggi si è recato in visita.
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A difesa della scienza
"La ricerca scientifica è rigore, entusiasmo, visione - a servizio della collettività e delle generazioni future. Per troppi anni, l’Italia non ha saputo accompagnare i suoi scienziati con la convinzione che meritano. Molti di loro sono partiti - non per scelta ma per costrizione. Troppo pochi sono arrivati a portare qui le loro competenze, la loro passione. Colmare questi ritardi richiede coraggio, determinazione, ma - come ha ricordato oggi il Professor Parisi - soprattutto necessita di continuità. Tocca a noi tutti prenderci cura della scienza, come la scienza si è presa cura di noi". Così il premier Mario Draghi, chiudendo il suo intervento ai Laboratori nazionali del Gran Sasso, dove oggi si è recato in visita.